E’ scattata alle prime luci dell’alba l’operazione ‘Tortuga’ che ha coinvolto oltre 250 militari della Guardia di Finanza di Salerno, coadiuvati da 17 funzionari doganali. Su disposizione della locale Procura della Repubblica, hanno eseguito nelle province di Salerno, Avellino, Caserta e Napoli, un’ordinanza di custodia cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, nei confronti di 69 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di plurimi reati commessi nell’area portuale salernitana. Il provvedimento riguarda funzionari doganali, personale sanitario, spedizionieri, dipendenti di società operanti nel porto di Salerno, indagati a vario titolo, in concorso, per ipotesi di peculato, corruzione, favoreggiamento personale, falso, traffico di influenze illecite, accesso abusivo a sistemi informatici, ricettazione, contrabbando e traffico internazionale di rifiuti. L’indagine è nata da una segnalazione dell’Olaf, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, in merito ad un sospetto contrabbando di tabacco per narghilè in transito per il porto di Salerno, apparentemente destinato in Marocco.
“Ciò che colpisce è l’estensione del fenomeno illecito – ha spiegato il procuratore di Salerno Giuseppe Borrelli – un sistema di collusione diffuso, che rappresentava una prassi comportamentale a livello territoriale. Ancora, colpisce il senso di impunità da parte degli indagati: due soggetti al vertice dell’ufficio doganale continuavano nella loro condotta nonostante fossero a conoscenza delle indagini in corso nei loro confronti. Ad un funzionario della nostra procura è stato chiesto di fornire notizie sull’indagine tramite l’accesso al sistema informatico, un’azione davvero temeraria”. E’ emerso infatti, da intercettazioni telefoniche e ambientali, come gli individui in questione si riunissero negli uffici doganali ogniqualvolta la magistratura inviava dei segnali attraverso deleghe di indagini e richiesta di atti.
Il direttore dell’Ufficio delle Dogane di Salerno ha espresso profonda amarezza per l’alto numero di funzionari coinvolti nell’inchiesta e accusati di comportamenti illegali, sottolineando che nei confronti dei 17 indagati saranno subito avviati anche i procedimenti di natura disciplinare.