Te piac ‘o presepe?
Domanda che, a meno di due settimane dal Santo Natale, è stata già prontamente rispolverata. Eppure, a queste latitudini, il tormentone sembra essere arrivato troppo presto, già prima del grande freddo.
Ché, purtroppo, la sensazione d’esser un presepe, in questo campionato, s’è avuta già da prima di dicembre. D’altronde, senza una società, senza un presidente, con un direttore sportivo confermato sempre, e a prescindere, e con un generale della Guardia di Finanza in pensione come amministratore unico del club, che dopo la passerella per l’arrivo di Ribery si è sempre maggiormente dileguato, era difficile ipotizzare scenario diverso.
E il presepe Salernitana, sta facendo brutta mostra di sé, un po’ in tutta Italia. Vien da sorridere, almeno per provare a non piangere, ritrovarsi persino d’accordo con Stefano Colantuono, che dopo il 90’ di Fiorentina-Salernitana 4-0, ha ammesso con coraggio di aver visto una partenza e un approccio alla gara positivi.
Una delle migliori versioni dell’ippocampo da trasferta, ed è paradossale che dopo segnali così positivi, ci si ritrovi a commentare un poker, l’ennesima umiliazione di un campionato che rischia di diventare un torneo con 19 + 1 squadre. Almeno fino a quando un popolo che anche ieri s’è sorbito ore di treno e di autostrada, freddo e gelo, e sfottò dei tifosi rivali, non possa godere d’un progetto almeno all’altezza delle ambizioni della sua gente.
La speranza, a due giornate dal giro di boa, è che “Te piac o’ presepe” torni ad essere quanto prima una battuta, e non la triste fotografia d’una squadra senza dubbio generosa, pure volitiva, ma mandata francamente allo sbaraglio su un palcoscenico forse troppo prestigioso.
*foto tratta da Calcio Today