Vigerà l’obbligo di prescrizione medica per sottoporsi al tampone anche nei laboratori privati. A disporlo una circolare dell’Unità di Crisi Regionale con una nota inviata ai direttori generali delle ASL. La decisione, è riportato nel testo, è stata assunta “al fine di garantire maggiore appropriatezza dei percorsi di sanità pubblica, per cui si dispone che per poter effettuare tampone per la ricerca si Sars-Cov-2, presso un laboratorio privato, senza oneri a carico del Servizio sanitario regionale, è necessaria la prescrizione medica su ricetta bianca con l’indicazione dell’effettuazione della prescrizione”.
“Se non fosse vero, ci sarebbe da ridere perché questa storia è una barzelletta”, commenta Gennaro Lamberti, presidente di Federlab Italia, associazione di categoria tra le più rappresentative dei laboratori di analisi cliniche e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale. “Ma vi pare possibile che i medici di base, tuttora alle prese con enormi difficoltà anche nell’assicurare le visite domiciliari ai propri pazienti, possano mai chiedere alle persone di recarsi nei loro ambulatori per farsi prescrivere il tampone sottoponendoli, così, al rischio di file ed assembramenti? Solo chi vive fuori dalla realtà può pensare una cosa del genere”, attacca il presidente dei laboratoristi, che poi si aggiunge: “Chi controllerà le code agli ingressi dei centri di analisi privati, per vedere chi ha la ricetta medica e chi no? E chi garantirà l’ordine pubblico? Chiedo venia, ma a questo punto mi sorge forte il dubbio, per non dire il sospetto, che sia solo un modo per evitare che si conoscano i numeri reali del contagio. Il governatore De Luca spieghi ai suoi concittadini che non sono liberi di scegliere da soli e che devono chiamare il medico anche per sottoporsi ad un esame a pagamento”.