Dopo la presentazione dei risultati dell’indagine Spes, lo studio di biomonitoraggio avviato nel 2016 e condotto dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno sulla popolazione esposta all’inquinamento ambientale, Anci Campania e Legambiente Campania hanno chiesto all’Assessore all’Ambiente della Regione Campania, Fulvio Bonavitacola, e ai presidenti della Quinta (Sanità e sicurezza – pres. Vincenzo Alaia) e Settima Commissione Consiliare permanente (Ambiente – pres. Giovanni Zannini), l’istituzione di un Tavolo Regionale per approfondire le analisi dello studio Spes e concertare una strategia condivisa con enti, autorità preposte, associazioni e forze sociali.
“Ora dobbiamo mettere in correlazione gli esiti di questo monitoraggio con le ricerche dello stesso tipo già effettuate sul territorio regionale. A partire dai risultati dall’indagine commissionata dalla Procura di Napoli Nord nel perimetro della Terra dei Fuochi, passando per l’atlante di mortalità realizzato dall’Asl Na3 e lo Studio Sentieri, ma anche valutando le criticità riscontrate in altre aree sensibili della regione come quella di Avellino Est, Valle del Sabato, Valle dell’Irno e in alcuni Comuni del confine Napoli Nord/Caserta”, dice il Presidente di Anci Campania, Carlo Marino.
Certamente non si parte da zero perché oltre a Spes sono già in campo progetti come «Qr Code Campania» e «Campania Trasparente». Ma occorre un nuovo scatto. “È necessario – suggerisce la presidente di Legambiente Campania, Maria Teresa Imparato – avviare ‘Patti territoriali per la transizione ecologica’ partendo dai luoghi che aspettano da tempo bonifiche ambientali, dai siti contaminati o dai siti industriali inquinanti. Ferite aperte dove tuttora si continuano a causare danni all’ambiente, alla salute dei cittadini e all’economia sana”.
I residenti nelle aree più a rischio non possono più aspettare, è necessaria una condivisione immediata delle problematiche sollevate dallo studio Spes. “Serve soprattutto – dichiara Francesco Morra, responsabile delle Politiche Ambientali di Anci Campania e sindaco di Pellezzano – che gli enti preposti assumano una decisione nel merito di questa delicata vicenda facendo proseguire l’attività di studio per certificare le correlazioni dell’inquinamento. Soprattutto, come previsto dai vari protocolli d’intesa sui singoli cluster potrebbe essere istituito un board scientifico di lavoro composto da esperti per studiare e valutare i risultati. Il puro dato attuale sicuramente non è esaustivo, senza i paragoni e senza gli approfondimenti potrebbe essere solo una interpretazione arbitraria che non ha nessuna utilità“.