“Sono arrabbiato perché abbiamo regalato i primi 25 minuti che hanno condizionato la partita. Poi potevamo pareggiare per quanto creato ma questo rientra nelle valutazioni oggettive. Il primo tempo di oggi per me è simile a quello di Pisa e Cittadella”.
Gian Piero Ventura non fa nulla per nascondere il proprio malumore per la sconfitta che chiude l’anno solare. Un ko, quello di La Spezia arrivato dopo un periodo che sembrava di rinascita, frutto di due vittorie e un pareggio nelle ultime tre partite. “Abbiamo avuto tre approcci molli che dopo la vittoria di giovedì non me l’aspettavo. Si poteva svoltare e la partita ce l’ha dimostrato. Doveva essere segnale di una crescita mentale ed invece il campo ci ha detto che dobbiamo lavorare ancora. Oggi era una sfida alla nostra portata, bastava fare quanto abbiamo fatto nel secondo tempo per dargli un indirizzo diverso”.
Le cause della sconfitta sono tutte da ricercare al proprio interno. “Senza nulla togliere allo Spezia, ci abbiamo messo del nostro: mollezza mentale, manco un contrasto, una punizione battuta male, rimesse laterali distratte. Sono ragazzi giovani, altrimenti sarebbero in serie A. Possono andarci, non serve solo saper calciare il pallone ma ci vuole determinazione, grinta per importi. Potevamo svoltare ma devono prendere coscienza i calciatori, forse non tutti sono in grado di farlo ma devono accelerare perché sta a loro non posso metterci io grinta e rabbia in campo”. Inevitabile chiudere con un bilancio di fine 2019.
“Il bilancio è positivo per la crescita, per il rendimento, forse potevamo fare qualche punto in più ma bisogna mettere in preventivo questa rosa che è giovane, con tempi di processi diversi. Oggi forse è colpa mia, ero convinto che questo processo era a buon punto ed invece c’è da lavorare. Mercato? Non credo che la partita di oggi possa cambiare il nostro mercato perché in venti minuti non si possono mettere in discussione 5 mesi di lavoro”.