La popolazione è in fermento e l’eco dei primi focolai di protesta raggiunge direttamente le stanze delle istituzioni. Decine e decine di famiglie che risiedono nei pressi del torrente Solofrana sono in apprensione per il rischio di esalazioni nocive, e monitorano costantemente il colore anomalo delle acque. A lanciare l’allarme Paola Lanzara, primo cittadino di Castel San Giorgio, con una comunicazione inoltata al Genio Civile, alla Regione Campania, all’Arpac, al Consorzio di Bonifica della Valle del Sarno, ai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino e alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore. Il torrente, infatti, attraversa quasi per intero in territorio comunale. “Abbiamo ricevuto innumerevoli segnalazioni per le esalazioni provenienti presumibilmente dal torrente Solofrana le cui acque appaiono di vari colori dal rosso all’ocra. Il fenomeno si verificherebbe, a detta dei residenti nelle aree limitrofe al percorso del torrente, quotidianamente e sempre allo stesso orario, di sera, intorno alle 22. Vi segnaliamo tale fenomeno affinché provvediate, ognuno per le proprie competenze, a chiarire le cause e ad eliminarle”. Anche il sindaco di Roccapiemonte, convenendo con la collega di Castel San Giorgio, si è mobilitato per allertare gli organi regionali e le autorità sanitarie. Nei giorni scorsi, sul versante avellinese del torrente, il sindaco di Solofra Michele Vignola, in seguito al responso delle analisi effettuate ultimamente dall’Arpac Campania sul torrente, aveva annunciato un’ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua del Solofrana per irrigare i campi. Nelle ore successive si era anche ipotizzata l’inibizione al consumo di prodotti agricoli già coltivati ricorrendo all’acqua prelevata dal torrente. Il rischio di una contaminazione nelle colture è elevato e alcune produzioni agricole potrebbero presentare al loro interno tracce di metalli pesanti.
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