Situazione ospedali incompatibile con le riaperture. Ma in Campania trend in calo

Stabile la curva del contagio in Campania: oggi si attesta all’11,68% rispetto al 11,42% di ieri. I nuovi casi di positività ammontano a quota 1.169 su un totale di 10mila tamponi processati. Aumenta l’occupazione delle terapie intensive, con 169 persone ricoverate rispetto alle 165 di ieri. In crescita anche i posti letto di degenza occupati (da 1592 a 1601). 459 sono i sintomatici, 2.224 i guariti. Elevato il numero delle vittime (54).

Per la seconda settimana consecutiva, si registra una diminuzione dell’incidenza dei nuovi positivi su 100 mila abitanti: in Campania il calo è del 14%. Sette Regioni hanno purtroppo un trend in crescita. Considerato il tempo che intercorre tra l’esposizione al patogeno e la successiva diagnosi, è verosimile che i casi di questa settimana abbiano contratto infezione nella prima decade di marzo.
Resta alto il tasso di occupazione dei posti letto sia nelle aree mediche che nelle terapie intensive.

Nel resto del Paese la situazione, però, non viaggia sugli stessi binari. Tredici Regioni rischiano il collasso del sistema ospedaliero, con un livello di saturazione dei pazienti Covid che supera il 60%. Un report di Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) non lascia presupporre nulla di positivo per le prossime settimane: il picco, sostengono gli esperti, non è stato ancora raggiunto e l’Italia rischia di sfondare quota quattromila ricoveri, toccata solo nella fase più dura della prima ondata (4 aprile). La prossima settimana è previsto il picco dei ricoveri e degli ingressi giornalieri nelle unità di intensiva. Una situazione incompatibile con le riaperture e che avrà ripercussioni anche nelle Regioni, come la Campania, dove le previsioni sono più rassicuranti.

Le Regioni insistono per dare un segnale al Paese con una pianificazione delle riaperture in base alla certezza sull’arrivo dei vaccini, ma per il Governo, nonostante le resistenze di parte del mondo leghista intento ad ammiccare alle categorie in difficoltà approfittando di un senso diffuso di disperazione, le aperture dipendono solo ed esclusivamente dai dati. E dunque mercoledì in Consiglio dei Ministri dovrebbe arrivare il congelamento della zona gialla da dopo Pasqua. Una restrizione che determinerebbe l’esistenza solo delle zone rosse e arancioni, quindi con bar e ristoranti chiusi e il divieto di muoversi tra Regioni. Ma in caso di miglioramenti, in alcune zone la misura potrà essere rivista a partire da metà aprile, quando è prevista una verifica che sancirà, o meno, il passaggio a un regime meno restrittivo.

Vaccini

Complessivamente in Campania sono stati vaccinati con la prima dose 554.488 cittadini. Di questi, 242.020 hanno ricevuto la seconda dose. Le somministrazioni effettuate sono state, in totale, 796.508.E’ stato firmato quest’oggi l’accordo tra Governo, Regioni Federfarma e Assofarm che consentirà a farmacisti adeguatamente formati di poter somministrare il vaccino anti Sars CoV-2. Dopo medici di medicina generale, medici specializzandi, specialisti ambulatoriali, pediatri di libera scelta e odontoiatri, si allarga la squadra dei professionisti impegnati nella sfida della campagna vaccinale. Le Farmacie convenzionate che sono parte integrante del Servizio sanitario nazionale e presidi sanitari di rilievo saranno chiamate ad un ruolo fondamentale in un’ottica di prossimità e nell’ambito della Farmacia dei servizi. Spetterà alle Aziende sanitarie locali l’onere della distribuzione delle dosi vaccinali alle farmacie aderenti alla campagna vaccinale. Le attività di prenotazione e di esecuzione dei vaccini verranno eseguite, da parte delle farmacie, secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità sanitarie competenti. La somministrazione dei vaccini in farmacia avverrà, da parte dei farmacisti abilitati all’esecuzione delle somministrazioni vaccinali contro il SARS-CoV-2 sulla base degli specifici programmi e moduli formativi organizzati dall’Istituto Superiore di Sanità. L’Accordo stabilisce: requisiti minimi strutturali dei locali per la somministrazione dei vaccini; le misure per garantire la sicurezza degli assistiti; gli obblighi informativi.

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