Il Tar della Campania ha bocciato i ricorsi contro la chiusura delle scuole in Campania, decisione assunta dal governo regionale per contenere il rischio epidemiologico. Il decreto emesso dalla quarta sezione considera la didattica a distanza “non irragionevolmente, sul rilievo della persistente emergenza sanitaria, sul verificato effetto moltiplicatore dei contagi connessi a positività nelle fasce in età scolare e sul prevedibile impatto sul servizio sanitario”. E questo anche tenuto conto della peculiare densità abitativa del territorio regionale e del deficit di personale sanitario in servizio attivo.
Per il giudice la durata temporanea della misura regionale, disposta fino al 14 novembre, esclude l’emergenza di un pregiudizio di estrema gravità e urgenza. E non sfocia nella compromissione degli altri diritti, come quello allo studio degli allievi e al lavoro dei genitori, “purché le attività scolastiche siano effettivamente assicurate con metodiche alternative rispetto alla didattica in presenza, e tenuto conto della non dimostrata impossibilità di contemperare le attività lavorative degli esercenti la potestà genitoriale con l’assistenza familiare”.