Un crollo ogni tre giorni di scuola, un dato mai così elevato da sei anni a questa parte. È quanti ne ha censiti Cittadinanzattiva tra settembre 2018 e luglio 2019. Ben settanta gli episodi di crolli e di distacchi di intonaco registrati, di cui 29 in regioni del Nord (Piemonte 6, Lombardia 16, Emilia Romagna 4, Veneto 2, Trentino Alto Adige 1), 17 nel Centro (Toscana 5, Lazio 10, Umbria 1, Marche 1), 24 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania 8, Puglia 6, Calabria 2, Sicilia 7, Sardegna 1). Tali episodi hanno provocato il ferimento di 17 persone, tra studenti e adulti. Dal 2013 sono stati registrati, in totale, 276 episodi di questo genere.
Un rapporto, quello di Cittadinanzattiva, che si concentra anche sulla sicurezza strutturale e sismica degli asili nido. In tal caso bisogna considerare che il 33% dei nidi è stato costruito dopo il 1971. Poco più del 40% possiede l’agibilità e il collaudo statico, meno della metà del campione è dotato dell’agibilità igienico sanitaria (47%) e del certificato di prevenzione incendi (41%). Non sempre al Sud va peggio: il 78% dei nidi campani ha l’agilità statica, ad esempio, rispetto al solo 18% di quelli lombardi. Così pure sulla prevenzione incendi: meglio la Campania (49%), la Sicilia (38%) e la Puglia (33%), rispetto al Piemonte (31%) e alla Lombardia (ferma appena al 15%). Molto esiguo, invece, il numero degli edifici che sono stati migliorati sismicamente (4%) e ancora di meno quelli adeguati sismicamente (2%).
Ancor più drammatici sono i dati che riguardano l’edilizia scolastica al Sud, documentati dal rapporto Svimez pubblicato in agosto. A fronte di una media oscillante attorno al 50% dei plessi scolastici al Nord che hanno il certificato di agibilità o di abitabilità, al Sud sono appena il 28,4%. Inoltre, mentre nelle scuole primaria del Centro-Nord il tempo pieno per gli alunni è una costante nel 48,1% dei casi, al Sud si precipita al 15,9%. Con punte del 7,5% in Sicilia e del 6,3% in Molise. Le carenze strutturali del sistema scolastico meridionale insieme all’assenza di politiche di supporto alle fasce più deboli della popolazione, in un contesto economico più sfavorevole, determinano dal 2016, per la prima volta nella storia repubblicana, un peggioramento dei dati sull’abbandono scolastico. Il numero di giovani che, conseguita la licenza media, resta fuori dal sistema di istruzione e formazione professionale raggiunge nel Sud il 18,8%, con punte oltre il 20% in Calabria, Sicilia e Sardegna.
In generale, per contrastare un grave ritardo nell’utilizzo dei fondi per la messa in sicurezza delle scuole, il Miur sta elaborando misure specifiche per accompagnare gli enti locali nella spesa dei fondi assegnati. Una norma del decreto sulla scuola consentirà di sostituirli in caso di forti ritardi in appalti per lavori e ricostruzioni negli edifici scolastici. Il ministro Lorenzo Fioramonti al convegno promosso da Cittadinanzattiva non ha negato il problema: “Il ministero ha fatto uno stanziamento importante per fare dell’edilizia scolastica un punto centrale dell’attività di governo”. Saranno investiti 67 milioni di euro per la messa in sicurezza di 129 scuole, soprattutto per lavori su solai e controsoffitti.