Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha ricevuto nelle ultime ore un avviso di garanzia per un’ipotesi di corruzione. Secondo quanto trapelato dovrebbe trattarsi di un avviso di proroga delle indagini, nel corso dell’inchiesta condotta dalla Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli e dall’aggiunto Cannavale, su proroghe di contratti legati alle coop.
Sotto la lente degli investigatori gli incontri tra il re delle cooperative, Fiorenzo Zoccola, e lo stesso De Luca: agli atti ci sono almeno un paio di faccia a faccia tra Zoccola e il governatore. Nelle pagine di verbale riempite dopo ore e ore di interrogatori, l’ex sindaco del capoluogo è continuamente evocato e cercato per risolvere le questioni dei bandi di gara per le coop ancora sospesi e da prorogare.
Durante gli interrogatori, prima di ottenere gli arresti domiciliari, Zoccola ha descritto il legame indissolubile tra le cooperative e la politica salernitana, finalizzato “a garantire alle prime la continuità lavorativa in cambio di voti”. Un meccanismo che trova la sua massima espressione con le società partecipate e municipalizzate. “Sono i referenti in consiglio comunale delle cooperative – ha spiegato il re delle coop – ad indicare le persone da assumere quando vi è necessità. Le cooperative, per garantire i posti di lavoro devono lavorare con continuità. All’elezione, poi, ciascuna sostiene il consigliere di riferimento e vi è un’indicazione di voto che viene data a tutti i dipendenti”.