E’ scattata questa mattina l’evacuazione dei residenti dell’area pedemontana di Sarno, disposta in via precauzionale dal Sindaco Giuseppe Canfora alla luce di quanto accaduto la scorsa notte, con le strade del centro storico invase da fango e detriti venuti giù dal versante del monte Saretto ed in virtù dell’avviso diramato dalla Protezione Civile della Regione Campania, con criticità arancione e peggioramento delle condizioni meteorologiche con rovesci temporaleschi di forte intensità (dalle ore 12 di oggi e per le prossime 24 ore). Una misura di previsione e prevenzione resasi necessaria per garantire la sicurezza e l’incolumità dei cittadini che saranno momentaneamente accolti in strutture di sicurezza. La Polizia Municipale ha provveduto sin dal tardo pomeriggio di ieri ad informare la popolazione interessata. È stata già predisposta anche la chiusura delle scuole: la scuola media Baccelli è stata attrezzata come centro di accoglienza.
Mezzi di supporto e di soccorso, con l’ausilio di volontari della Protezione Civile, sono all’opera per garantire le operazioni di evacuazione. Le aree interessate sono: Via Pietro Nocera, Vicolo Orefice, Via Mortaro e vicoli adiacenti, Vicolo San Martino, Vicolo Tre Corone.
Fino a ieri gli operai del Comune si sono prodigati nel rimuovere il fango e i detriti venuti giù dal Saretto. Il fango sceso a valle dal Saretto è di sicuro una conseguenza del terribile incendio del 20 settembre. Il rogo che ha distrutto oltre 20 ettari, ha lasciato dietro eccedenze di materiale. I lavori che sono stati avviati immediatamente hanno evitato il peggio. Le reti realizzate a contenere i costoni, i muretti, le briglie, i valloni ripuliti, hanno limitato i danni.
In tutti i Comuni flagellati dal maltempo degli ultimi giorni, le colate di fango sono state una diretta conseguenza degli incendi di questa estate. Ad essere interessate dalla discesa a valle di detriti, fango e acqua sono state un po’ ovunque proprio quelle frazioni pedemontane poste sotto le colline la cui vegetazione è stata devastata dagli incendi dolosi della scorsa estate.
L’eredità dell’incendio del Saretto, una distruzione pressoché totale del bosco, si riversa su una ferita che ha segnato per sempre la comunità sarnese e l’intera provincia di Salerno, e che riporta alla colata di fango che ingoiò il centro abitato in quel disgraziato 5 maggio di ventuno anni fa, provocando la morte, nella sola Sarno, di 137 persone. Gli esperti attribuirono proprio agli incendi dei mesi precedenti uno dei principali fattori scatenanti del disastro. Dalla scorsa estate, e con rinnovato allarme nel corso delle allerte di questi giorni, la questione sul rischio idrogeologico nel territorio sarnese è tornata prepotentemente al centro dell’attenzione.