E’ di pochi minuti fa l’annuncio dell’inversione di rotta sulla riapertura delle scuole salernitane, che era stata prevista per domani, mercoledì 25 novembre, e che invece resteranno ancora chiuse fino al 3 dicembre.
Secondo quanto si apprende dalle parole pubblicate anche sulla pagina facebook ufficiale del sindaco di Salerno, decisiva è stata la videoconferenza tenutasi proprio oggi tra l’assessore comunale all’istruzione, Eva Avossa, e i dirigenti scolastici, che hanno segnalato “evidenti difficoltà per la riapertura, dovuti innanzitutto al corpo scolastico (docente e non, ndr), in quanto vi è personale fragile, o in quarantena o comunque non disponibile“.
Meritano attenzione però anche altre affermazioni del sindaco. Secondo quanto sostenuto dal primo cittadino, infatti, sarebbero stati tanti i casi in cui “i genitori non hanno dato il proprio consenso ad effettuare lo screening volontario” previsto per l’emergenza Covid. Il sindaco Napoli sostiene anche che molti altri genitori abbiano palesemente espresso la loro contrarietà a far riprendere ai propri figli la frequentazione in presenza.
Tanti sono anche i commenti di cittadini che hanno prontamente reagito all’annuncio pubblicato sui social, esprimendo la propria contrarietà, definendo il prolungamento della chiusura “una scelta vergognosa”.
Per dovere di cronaca, e nel tentativo di completezza della narrazione, è pur vero che in questi giorni precedenti al 25 novembre, tante erano state le reazioni di cittadini contrari al fatto di riaprire le scuole in piena Zona Rossa. Insomma la confusione sembra essere presente tra i cittadini quanto nell’amministrazione.
In situazioni del genere, forse, è sempre importante palesere le motivazioni delle decisioni istituzionali, per offrire quanta più chiarezza possibile proprio alla cittadinanza e alla comunità tutta. In questo caso è stato parzialmente fatto, rendendo noto il punto di vista dei dirigenti scolastici, forse però il quadro della situazione sarebbe ancor più chiaro mettendo a disposizione quanti più dati e informazioni possibili, riguardo:
– criticità del personale scolastico indisponibile;
– provvedimenti in corso per la messa insicurezza degli ambienti;
– azioni completate o non (postazioni degli studenti, turnazioni, metodi di ingresso e uscita, screening e ammontare della popolazione coivolta tra personale e studenti).
Questo perché la domanda che più facilmente potrebbe porsi ora un cittadino è: il 3 dicembre cosa sarà cambiato?