Nella giornata di ieri l’Asl Salerno ha convocato un tavolo tecnico per discutere della sospensione delle cure riabilitative, per superamento del tetto di spesa, per oltre 1000 bambini che risiedono nel territorio di competenza dell’azienda sanitaria.
Già lo scorso giovedì decine di mamme hanno manifestato scendendo in piazza. Durante la riunione, i rappresentanti dei Centri di Riabilitazione hanno posto una serie di richieste, quali l’equità di trattamento dei Distretti Sanitari nei confronti di tutti i centri; il fabbisogno per le cure ambulatoriali e domiciliari calcolato a livello provinciale. I fondi per la riabilitazione assegnati alla ASL di Salerno sono fortemente al di sotto della media regionale: nella regione la spesa procapite è di 37,78 euro, a Salerno invece è di 33,19 euro. Si tratta di 4,59 euro in meno a persona che significano per la riabilitazione salernitana oltre cinque milioni in meno rispetto alla media regionale. Ecco perché a Salerno vengono superati i tetti di spesa e quindi negate o interrotte le cure riabilitative a chi ne ha bisogno.
“Mancano i fondi, l’Asl prende tempo e intanto migliaia di bambini nella provincia di Salerno restano senza cure – dichiara Imma Vietri, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia e coordinatore regionale del Dipartimento Tutela Vittime del Partito di Giorgia Meloni – Non si può aspettare, è a rischio la salute e il benessere dei nostri figli”.
“Una soluzione non è stata trovata e questo vuol dire che la sanità pubblica sta girando le spalle alle centinaia di mamme di minori, affetti da varie patologie anche gravi, a cui sono state interrotte le cure – continua la Vietri -Non è possibile che in un paese che possa definirsi civile le questioni amministrative abbiamo la priorità sul diritto alla cura. A tal proposito il Senatore Antonio Iannone ha annunciato che sottoporrà, in sede parlamentare e all’attenzione particolare del Ministro della Salute, Roberto Speranza, un’apposita interrogazione per comprendere se si è a conoscenza della situazione e quali sono le iniziative che si intende intraprendere per risolvere il problema”.