Un primo tempo da horror che non può essere compensato da una ripresa quantomeno dignitosa. La Salernitana perde 3-2 ad Ascoli, rimediando l’ennesima sconfitta fuori casa, e pagando a caro prezzo i primi 45’ giocati su livelli imbarazzanti. A nulla serve il guizzo d’orgoglio nella ripresa, che aumenta solo l’amarezza per quello che poteva essere. Ma con un approccio del genere, difficile pensare di poter portare via punti da qualsiasi campo. Partenza peggiore non poteva esserci per gli ospiti, che seppur privi di cinque elementi per squalifica, era arrivata al Del Duca per compiere un ulteriore passo di avvicinamento verso i playoff, prima dei cinque scontri diretti che decideranno il futuro della formazione di Gian Piero Ventura. A sbloccare il match è l’ex Avellino Trotta, che calcia dalla distanza, e vede il suo tiro velleitario deviato da Billong, che manda fuori causa Micai (7’). Pochi minuti e i bianconeri trovano anche il raddoppio, con una punizione insidiosa di Ninkovic, che calcia direttamente verso la porta da posizione defilata, beffando un incerto Micai, e Jaorszynski, che liscia la ribattuta sulla linea di porta, ingannando lo stesso portiere granata. Avvio choc per gli uomini di Ventura, troppo brutti per essere veri, incapaci di imbastire una reazione degna di questo nome, e in costante difficoltà sotto ogni punto di vista, tecnico, agonistico e tattico. Ci vuole infatti un super Micai, (intervento superlativo ma alquanto fortunato), per evitare il 3-0, con Morosini, che a botta, sicura, a due passi dalla porta, colpisce il portiere avversario già a terra.
Tris che arriva puntuale a inizio ripresa, ancora una volta per opera di Trotta. La punta bianconera dopo appena 4’ approfitta di un disimpegno errato di uno svagato Billong, ancora una volta disastroso, per involarsi in solitaria verso la porta di Micai, trovando con un diagonale mancino la sua doppietta personale. Nell’intervallo Ventura aveva richiamato un Giannetti in versione ectoplasma per inserire Cerci, ma per riaprire il match ci vuole un calcio di rigore trasformato con freddezza dallo specialista Kiyine, che al 54’ dal dischetto spiazza Leali e trasforma il penalty nato per un fallo di mano di Ferigra su cross di Lopez. E’ solo un sussulto però, perché nei venti minuti successivi, ad eccezione di un tiro debole di Di Tacchio, che finisce comodamente tra le mani del portiere, la Salernitana non riesce a creare ulteriori pericoli. Ci vuole un guizzo di Djuric all’86’ per regalare qualche minuto di ulteriore speranza, quando l’attaccante bosniaco vola in cielo su un lancio lungo di Lopez per beffare Leali fuori dai pali. E’ un recupero quantomeno vivo, con diverse mischie da birivdo, e una rovesciata di Di Tacchio, che per poco non mette in crisi il portiere avversario, che si salva in due tempi. Ma non basta, la Salernitana paga un primo tempo da brividi, e si ritrova momentaneamente fuori dai playoff. Con cinque scontri diretti da giocare sino al termine del campionato, c’è da sperare in un rapido cambio di tendenza, e di approccio per sperare di allungare la stagione.
ASCOLI-SALERNITANA 3-2
RETI: 8’ pt e 4’ st Trotta, 16’ pt Ninkovic (A), 10’ st Kiyine su rig (S), 41’ st Djuric (S);
ASCOLI (3-4-2-1): Leali; Ferigra, Brosco, Ranieri; Padoin, Cavion (45’ st Pucino), Petrucci (29’ st Troiano), Sernicola; Morosini (15’ st Eramo), Ninkovic (29’ st Costa Pinto); Trotta. A disp. Marchegiani, Novi, Valentini, De Alcantara, Maurizii, Piccinocchi, Matos, Di Francesco. All. Dionigi
SALERNITANA (3-4-1-2): Micai; Karo, Billong, Jaroszynski (11’ st Heurtaux); Cicerelli (31’ st Gondo), Akpa Akpro (11’ st Capezzi), Di Tacchio, Lopez; Kiyine; Giannetti (1’ st Cerci, 48’ st Iannone); Djuric. A disp. Vannucchi, Migliorini, Curcio, Galeotafiore. All. Ventura
Arbitro: Dionisi de L’Aquila (Marchi/Palermo). IV uomo: Camplone di Pescara
Note. Ammoniti: Morosini, Trotta, Troiano (A), Lopez, Gondo (S); Angoli: 2-9; Recupero: 3’ pt – 5’ st.