Un finale da infarto, di quelli per cuori forti, di quelli – maledetto Covid-, che avrebbe letteralmente fatto cadere giù l’Arechi. Cedric Gondo si candida a diventare l’uomo del destino granata, con una doppietta in nemmeno 3′ minuti e in pieno recupero capace di ribaltare il Venezia. La Salernitana passa 2-1, e resta in scia per la promozione diretta, con il Lecce che difende il punto di vantaggio dopo aver battuto a domicilio il Vicenza.
Di cuore, di orgoglio, non senza un pizzico di fortuna, la formazione di Fabrizio Castori che pure avrebbe meritato almeno un pari dopo esser stata sotto per quasi tutta la gara, riesce a sfruttare le palle inattive con l’attaccante ivoriano, lesto a spingere in rete un pallone vagante sugli sviluppi di un calcio d’angolo. A meno di 30” dal triplice fischio, la doppietta personale, ancora su un pallone sporco, ma dannatamente dolce nell’infilarsi alle spalle del portiere.
Eppure l’inizio di gara era all’insegno dell’equilibrio, Castori ha puntato sul 4-4-1-1 per provare a pressare le fonti di gioco avversarie, ma il Venezia dietro ha palleggiato con maestria, senza rischiare quasi nulla. A rompere l’equilibrio è stata un’accelerazione di Di Mariano, che dopo essersi bevuto Casasola aveva messo dentro per Forte, che fornito però un assist rocambolesco per Maleh, da due passi abile a mettere dentro, sfruttando anche la poca reattività della retroguardia granata (29’). La reazione della Salernitana, fino ad allora contratta, è stata di quelle veementi. Iniziata con l’assolo di Kiyine, che dopo aver scambiato con Tutino, e aver saltato almeno un paio di avversari ha impegnato il portiere dei lagunari in corner. Poi è stato Cicerelli a provarci con un tiro a giro destinato all’incrocio, ma ancora Maenpaa ha detto di no, così come sul terzo tentativo in pochi secondi, quello di testa di capitan Di Tacchio. Nella ripresa Castori ha deciso di dare più peso all’attacco inserendo Djuric (ammonito, salterà il Monza), e Capezzi per Cicerelli e Schiavone, e il bosniaco ha fatto subito sentire la sua fisicità. Nei primi minuti produce ha prodotto due sponde per Di Tacchio prima, il cui tiro è stato respinto da un difensore, ma soprattutto per Tutino, che in diagonale è andato a pochi centimetri dal momentaneo pari. Anche il Venezia ha avuto la sua occasione per chiudere il match, ma Johnsen, dopo aver sfruttato una disattenzione di Capezzi, ha trovato la risposta di piede di Belec.
Poi la carta per sparigliare la gara, la variabile impazzita che ha permesso alla Salernitana di riscrivere la storia, regalando un finale da brividi….