Un cuore talmente grande che fa provincia. E almeno due errori che gridano vendetta. E soprattutto lasciano un rammarico enorme in casa Salernitana, che si ritrova con un pugno di mosche in mano dopo l’esordio in campionato, ma che aveva sognato di debuttare con una vittoria in trasferta. Il 3-2 con il quale il Bologna ha ribaltato la gara del Dall’Ara, però, lascia certezze, nel bene e nel male.
A partire da una generosità, da una voglia di sudare la maglietta, una disponibilità al sacrificio, ad esaudire le richieste del tecnico granata Fabrizio Castori a tratti commoventi. Non c’è tifoso tra gli oltre mille giunti in Emilia sfidando il caldo e le code dei primi rientri dalle ferie in un traffico a tratti snervante, che non sia rimasto soddisfatto nel vedere la combattività e la pellaccia dura di questa squadra, forse poco spettacolare, ma tremendamente generosa.
Le certezze, dicevamo, restano anche in negativo. Come ad esempio, quella per il trainer marchigiano di girarsi in panchina e trovarsi di fronte ben poco da pescare per provare a riprendere la gara. Dopo oltre un’ora con un uomo in meno, e con un paio di giocatori che avevano dato tutto o quasi alla causa, Castori non ha potuto imitare il suo collega Sinisa Mihajlovic, che almeno con Vignato e Sansone è riuscito a dare nuova vitalità negli ultimi metri della manovra rossoblu.
Mancano pochi giorni al mercato, e va da sé che tutti, ora, si aspettano un nuovo sforzo per non lasciare nulla di intentato. Senza polemiche, né allarmismi eccessivi, che questa squadra ha dimostrato ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno di aver un cuore grande così. Per provare a giocarsela, però, non sempre potrebbe bastare.
Leccarsi le ferite, ora, questo il primo obiettivo in casa Salernitana, e provare a rompere le scatole anche alla Roma dello José Mourinho, che all’ombra del Colosseo sogna di tornare almeno un po’ più Special di quanto fatto negli ultimi anni di carriera, non particolarmente felici.
Certo si dovranno limitare al minimo gli errori, madornali quelli di ieri sulla doppietta di De Silvestri, la prima in carriera in serie A (guarda un po’…), per non dare ulteriori vantaggi a squadre costruite meglio, con tutt’altro budget e qualità. Statene certi, da quest’oggi si lavorerà già in maniera maniacale sulle palle inattive, sugli accorgimenti tattici che pure ieri fino all’espulsione di Strandberg non erano dispiaciuti.