“Poteva andare peggio, poteva piovere”. Mancava solo un fulmine a preannunciare l’inizio della tragedia, a sancire una sessione di mercato che non lascia nessuno felice. A partire da Fabrizio Castori, il quale a più riprese aveva provato a lanciare messaggi forti alla società (o a quel che ne resta), chiedendo, a partire dall’inizio del campionato almeno un rinforzo per reparto. Lo aveva fatto presentando la trasferta di Bologna, l’aveva fatto subito dopo un amarissimo ko, quello del Dall’Ara, che già aveva evidenziato una rosa corta, e con poche alternative. Non è servito l’appello prima della gara dell’Arechi con la Roma, mentre subito dopo il 4-0 era stato Bocchini, il suo vice a parlare in conferenza per un malore accusato dalla moglie del tecnico granata, a ribadire ulteriormente il concetto.
L’unico reparto effettivamente rinforzato, alla chiusura della sessione estiva di calciomercato, resta però la difesa, dove almeno al fianco dei giovani e inesperti Ranieri e Delli Carri, è arrivato il fedelissimo Gagliolo, difensore del Parma con una discreta conoscenza del campionato di serie A. Poco, davvero troppo poco, per parlare di organico nettamente rinforzato, come ci si auspicava dopo la sonora sconfitta con i giallorossi dello Special One, le lacune restano e non sono state colmate.
Ad eccezione di Vergani, scommessa giunta in attacco dal settore giovanile dell’Inter, non è stato completato il gioco delle coppie, mantra per ogni allenatore nella costruzione dell’organico. C’è ancora il mercato degli svincolati, obietterà qualcuno, e appare plausibile che almeno dal punto di vista numerico la Salernitana ingaggerà alcune pedine, al momento, però, la squadra resta profondamente incompleta.
Salta Vitale (ancora libero di accasarsi a parametro zero), nessuna accelerata per Viola (anche lui svincolato), prima del gong è sfumato anche l’arrivo di Gelson Rodrigues, passato da pochi minuti al Troyes. L’ipotesi più concreta porta ora a Gondo, che dovrebbe svincolarsi dalla Lazio per tornare in granata. Non è una seconda punta, il pur generoso attaccante ivoriano, che andrà a completare la scorta di prime punte con Djuric e Simy, lasciando il solo Bonazzoli (al quale auguriamo di non buscarsi nemmeno un raffreddore), come seconda punta. A chi resta, in ogni caso, il compito di provarci fino in fondo, fino all’ultima goccia di energia.
Delusi i tifosi, deluso – immaginiamo – il tecnico, e chissà se delusa è pure la società (o quel che ne resta). Colpa del trust dirà qualcuno, che colpa abbiamo noi, diranno i tifosi. In fondo però, poteva andare peggio. Poteva piovere…