Primato difeso e prove di fuga. La Salernitana sbanca anche il Penzo, battendo 2-1 il Venezia al termine di una gara interpretata alla perfezione nel primo tempo, ma chiusa con grande sofferenza. Sofferenza che però non scalfisce l’ennesima dimostrazione di compattezza della squadra di Fabrizio Castori, che ora punta a chiudere al meglio il 2020 con la seconda trasferta consecutiva, quella di Monza in programma mercoledì.
Il tecnico granata sceglie di tornare al 3-5-2, “riportando” André Anderson in mezzo al campo. I primi minuti sono tutti di marca veneta, con i padroni di casa in pressione costante e spesso con il pallino del gioco in mano, ma la Salernitana riesce a tenere botta, tirando un bel sospiro di sollievo sul mancino da fuori di Aramu, deviato da Gyomber, e sul colpo di testa in tuffo di Forte, che finisce di poco a lato. Dopo la sfuriata degli uomini di Zanetti, sono però gli ospiti a salire in cattedra, con un unico protagonista, proprio André Anderson. Il brasiliano sblocca la gara al 34’ con un preciso piattone in corsa dal limite dell’area, su preciso assist di Casasola, che con un bel break avvia l’azione del vantaggio dell’ippocampo. Appena 4’ minuti dopo, è ancora il trequartista di proprietà della Lazio a trovare il raddoppio. Dopo aver indovinato un filtrante illuminante per Tutino, è sempre lui a seguire l’azione, e ribattere in rete il pallone che Lezzerini era stato bravissimo a deviare sul palo, annullando lo scavino della punta napoletana, intervento reso inutile dal tap-in dello scatenato calciatore carioca.
Nella ripresa Zanetti rivoluziona la squadra, nel tentativo di scuotere i suoi e trovare una reazione d’orgoglio, e in effetti i padroni di casa spingono con costanza, senza tuttavia impensierire particolarmente Belec, anzi è proprio la Salernitana a sprecare almeno un paio di ripartenza potenzialmente letali per chiudere il conto con Tutino. La gara scivola via così fino alle battute finali, quando i lagunari , complice anche un atteggiamento troppo rinunciatario di Di Tacchio e compagni, riescono ad aprire il match dopo un brutto errore di leggerezza di Giannetti, e sul ribaltamento di fronte trovano il gol della speranza con Crngoj, che lascia partire un bolide sul quale nulla può Aya, in tentativo disperato di salvataggio che si tramuta in autogol (90’). La rete regala nuove speranze al Venezia, ma nonostante cinque lunghissimi minuti di recupero, arriva il triplice fischio di Pairetto, che regala alla Salernitana altri tre punti di platino.