MICAI 5,5: quasi sempre incerto quando è chiamato a gestire il pallone con i piedi, regala un evitabile corner al Pescara non calcolando l’effetto che rende veloce lo scorrimento della palla. Anche sul gol abruzzese avrebbe forse potuto abbozzare un tentativo di intervento. Nel finale nega il gol agli ospiti con una parata sostanzialmente ordinaria, prima di scaricare la tensione accumulata scalciando il palo alla sua sinistra.
KARO 6: primo tempo caratterizzato da grande tempismo negli anticipi e serenità nella gestione del pallone. Nella ripresa si addormenta in fase d’impostazione e regala una ripartenza al Pescara, prima di essere ammonito per un intervento fin troppo ruvido.
MIGLIORINI 6,5: nella prima frazione di gioco si rende protagonista di una chiusura laterale su un’insidiosa ripartenza di Brunori, poi nega a Busellato la gioia del gol gettandosi a valanga sul potente tiro dell’ex granata. Quando agisce a presidio della zona centrale è sempre attento e preciso. Deve migliorare nei tempi di uscita, accorciando sul centrocampo impegnato in fase di pressing.
JAROSZINSKI 7: l’unico errore della sua partita, in disimpegno, arriva al minuto ottantanove, ma rimedia riconquistando palla in fretta. Per il resto, partita da incorniciare: aggredisce tra le linee, è tempestivo nelle coperture preventive, il più attivo del reparto nella costruzione del gioco dal basso e, dulcis in fundo, sempre pronto ad appoggiare la fase offensiva della squadra, come testimonia il cross che ha permesso a Jallow di sbloccare il match.
CICERELLI 7: ispirato sin dalle prime battute, riceve palla e tenta sempre la giocata nell’ uno contro uno, arrivando spesso al cross e regalando imprevedibilità alla squadra. Poi la Salernitana, facendo arrabbiare Ventura, predilige attaccare sulla corsia mancina e per qualche minuto coinvolge poco l’ex foggiano. Sul finire della prima frazione il ragazzo riprende a farsi sentire, mettendo lo zampino nell’azione del primo gol e regalando un ottimo pallone ad Akpo che non ne approfitta. Nella fase iniziale del secondo tempo, con la squadra granata leggermente in difficoltà sul piano psico-fisico, è lui a suonare spesso la carica con accelerazioni lungo la corsia destra e dribbling che lo portano a sfondare in mezzo al campo. Perfetto il cross per la testa di Giannetti che, però, fallisce una ghiotta occasione.
AKPRO 6,5: primo tempo di grande generosità, durante il quale scala sulla fascia per ostruire la strada ai terzini, attacca lo spazio a destra, detta il passaggio ed arriva al tiro che impensierisce Fiorillo, prima di bloccare una pericolosa ripartenza di Galano. Nella parte iniziale del secondo tempo, accusando una sorta di appagamento come il resto della squadra, si dimentica la marcatura di Campagnaro in occasione del gol ospite. Poi entra in una fase di confusione, diventando impreciso e cincischiando in mezzo al campo. Nel finale, però, diventa determinante con lo strappo in ripartenza da cui scaturisce il secondo gol di Jallow. (41’st ODJER s.v.)
DI TACCHIO 6: fedele a se stesso, l’ex irpino confeziona la solita partita di sostanza, alternando buone intuizioni in fase di smistamento palla a giocate troppo ruminate che impediscono alla squadra di distendersi in fretta nella metà campo avversaria. Sul piano difensivo, senza grosse sorprese, garantisce l’abituale apporto di attenzione massimale a protezione della difesa.
FIRENZE 6: primo tempo da sette pieno, secondo tempo breve ed insufficiente. Nei primi quarantacinque minuti, l’ex crotonese dimostra di essere un centrocampista di qualità che sa mettersi al servizio della squadra anche in fase difensiva. Intelligente il taglio alle spalle di Bruno che lo porta al tiro respinto affannosamente da Campagnaro. Il suo lavoro sul centrosinistra è manna soprattutto per Kiyine, con il quale dialoga e crea superiorità numerica o getta le basi per cambi di gioco (vedi passaggio che porta al tiro Akpo). Inoltre, non di rado copre le spalle al belga marocchino proiettato in avanti, prima di maledire la sfortuna sul tiro piazzato che termina la sua corsa sulla traversa. Nella ripresa mostra un inatteso calo fisico e mentale, evitando di raddoppiare su Galano e subendo le percussioni dell’arrembante Balzano. Ventura registra il tutto e lo sostituisce. (14’st MAISTRO 5,5: dapprima calcia in maniera sbilenca da buona posizione, poi dal suo tiro centrale a porta completamente disponibile, su cui poteva e doveva fare molto meglio, nasce lo spunto determinante di Jallow)
KIYINE 7,5: personalità, tecnica, estro ed anche grande spirito di sacrificio e doti temperamentali in fase difensiva. Quando ha campo da percorrere fa vedere i sorci verdi ai suoi dirimpettai, soprattutto quando rientra per cercare la conclusione in porta oppure azionare il cambio di gioco che crea superiorità numerica sul fronte opposto. Calciatore dagli ampi margini di miglioramento, che potrà risultare devastante nel momento in cui i suoi tiri acquisiranno la potenza, la cattiveria e la precisione che ancora mancano.
JALLOW 7,5: per quasi mezzora presenta la versione irritante di se stesso, non discostandosi troppo dall’apatica confusione dello scorso campionato. Dopo aver realizzato la prima marcatura in maniera fortunosa e con un tocco di spalla, prende coraggio e comincia a farsi sentire anche nei panni di attaccante che esce dai blocchi difensivi e consente alla squadra di distendersi in avanti. Estrosa ed efficace la giocata che permette alla squadra di riportarsi in vantaggio e ipotecare tre punti meritatissimi. (35’st DJURIC sv)
GIANNETTI 6,5: come il compagno di reparto, ha un inizio di match decisamente pigro. Poi, lentamente, cerca di entrare in partita cominciando a sgomitare con impegno, a dettare il passaggio e a garantire qualche sponda ai compagni che giungono dalle retrovie. A pochi minuti dall’intervallo, guadagna la punizione che quasi consente a Firenze di mettere al sicuro il risultato. Nel secondo tempo si rende protagonista di un doppio salvataggio difensivo sugli sviluppi di palla inattiva, prima di esibirsi in due fiacchi e goffi colpi di testa che dovevano essere sfruttati meglio. Nel finale, però, trova una giocata di gran pregio che rende più che sufficiente la sua prestazione.
VENTURA 7,5: gli applausi tributati dal pubblico alla squadra e la soddisfazione generale per aver assistito ad uno spettacolo decisamente godibile rappresentano il giusto premio per un tecnico che ha saputo rivoltare come un calzino la mentalità di un gruppo ampiamente rivoluzionato ma già giunto ad un buon livello di apprendimento dei suoi dettami calcistici. La squadra possiede autostima, desidera fare la partita, non specula e crea continui grattacapi agli avversari. Dopo un mese e mezzo circa di lavoro, il risultato raggiunto è incoraggiante. Esistono ampi margini di miglioramento, destinati ad emergere con il lavoro settimanale e, si spera, con il completamento dell’organico affidato alla società negli ultimi dieci giorni della sessione estiva del calciomercato.