di NICOLA LANZILLI
LA PREMIAZIONE
La consegna della gloria. La Salernitana torna per la prima volta all’Arechi da neopromossa in Serie A per la cerimonia di premiazione ufficiale da parte della Lega di B rappresentata dal presidente Mauro Balata. Nel caldo pomeriggio salernitano l’intera società granata si è ritrovata per alzare al cielo la coppa, simbolo di un’impresa che è già storia. Per se stessa ma soprattutto per una città intera in attesa da oltre un ventennio di vivere attimi di pura estasi come solo il raggiungimento della Serie A sa suscitare. Con indosso la maglia da gioco con i numeri sostituiti da una A dorata, i calciatori hanno fatto il loro ingresso sul prato dell’Arechi sul quale posava un lungo tappeto rosso che segnava il loro cammino verso la coppa. Una passerella doverosa e meritata per un gruppo che ha saputo fare della grinta e tenacia i propri punti cardine, e non poteva essere altrimenti con un sanguigno comandate come Fabrizio Castori. C’era anche lui ovviamente a ritirare la medaglia e abbracciare il trofeo a coronamento di una stagione pazzesca che senza di lui probabilmente non avrebbe avuto tale epilogo. Insieme a lui tutto lo staff e la dirigenza del cavalluccio (ad eccezione del direttore Fabiani assente per motivi familiari) ha sfilato prima di unirsi in un grande abbraccio ed è esternare con urla e cori la propria soddisfazione. Perché se l’unione fa la forza questa impresa ne è palese testimonianza.
CAPITAN DI TACCHIO
“Siamo orgogliosi di essere calciatori della Salernitana ed aver indossato la maglia granata. La squadra allenata da Gipo Viani che nel 1948 affrontò il Grande Torino e quella di Delio Rossi protagonista della promozione in A del 1998 sono entrate nel cuore e nella memoria di tutti voi e pensare che un giorno potremmo avere anche noi questo privilegio ci emoziona e mette i brividi”. Prima di dare il via alla festa non poteva mancare il discorso del capitano di tante battaglie Francesco Di Tacchio che ha speso parole dolci per tutti i componenti della “famiglia granata”, senza dimenticare chi di quella famiglia ha fatto parte ma che ora non è più tra noi: “Questo gruppo è formato da persone e professionisti eccellenti, di cuori indomiti. Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo traguardo e aver regalato una gioia immensa a tutti i tifosi. Nonostante avremmo voluto festeggiare in uno stadio vuoto, voglio dire ai nostri tifosi che li abbiamo sempre sentiti vicini. In questo momento di gioia il nostro pensiero va soprattutto a chi questa gioia non ha potuto viverla: a Simone, Giuseppe, Vincenzo e Ciro, alle tante vittime del Covid, a Fulvio De Maio, al giovane Loris. Macte Animo, sempre. Grazie a tutti!”.
I TIFOSI
“Come una bomba il tifo esploderà…”, sono stati di parola gli oltre duemila tifosi della Salernitana giunti all’esterno dell’Arechi per omaggiare i loro eroi. E’ esploso per davvero il tifo granata quando capitan Di Tacchio e compagni si sono affacciati dalla terrazza del Principe degli Stadi, nell’occasione più simile da un’altare della gloria, una nube granata carica di passione li ha avvolti come in un grande abbraccio. In quella nube c’era tutta la gratitudine di un popolo che da giorni sta vivendo il sogno di una vita e che forse non ha ancora realizzato si tratti di un’incantevole realtà. Oltre allo spettacolo cromatico i supporter granata hanno voluto omaggiare gli uomini simbolo di questo miracolo sportivo. In primis Francesco Di Tacchio, a lui è stato riservato il classico “c’è solo un capitano!”, si perché capitano di questo gruppo storico lo sarà per sempre. “E Tutino fa gol!”, è invece il coro dedicato al bomber con la maglia numero 9 che di gol ne ha realizzati 13, alcuni davvero pesanti. Su tutti il rigore di Lignano contro il Pordenone quando ha saputo reggere il peso di un’intera “città sulle spalle” mettendo a segno la rete della fuga verso la Serie A. Per ultimo, ma decisamente non per importanza, a ricevere l’omaggio del popolo è stata la mente del “piano promozione” Fabrizio Castori. Coppa alzata al cielo come un bottino di guerra, il condottiero granata è stato accolto dalla folla festante con applausi scroscianti e un “mister Castori ale ooo” che sapeva tanto di “Grazie infinite!”.