Altro che gara della vita. La Salernitana perde con lo Spezia, salutando il sogno playoff e chiudendo il campionato al decimo posto, un brodino riscaldato che spegne i cuori dei tifosi granata, giunti in massa (più di 300) all’esterno dell’Arechi per caricare la squadra in vista della gara più importante della stagione. Messaggio non recepito, perché nello stadio con il nome da principe, va in scena quasi un monologo degli ospiti, che seppur già proiettati alle semifinali playoff, si tolgono lo sfizio di blindare il terzo posto con un successo meritatissimo (1-2 il risultato finale), che con una posta in palio diversa sarebbe addirittura potuto essere più ampio.
Primi minuti scoppiettanti, con lo Spezia che prova subito a mettere paura ai padroni di casa. Prima Acampora calcia a lato dalla distanza, poi è Maggiore con una botta centrale che scalda i guantoni a Vannucchi (preferito ancora a Micai), per la Salernitana il primo tentativo è opera di un tiro di Gondo che Krapikas para in due tempi. Al 24’ la prima grande occasione del match, con lo stesso Gondo che va vicinissimo alla rete del vantaggio. Corner di Lopez per l’ivoriano, che stacca indisturbato ma trova l’intervento del portiere ligure, non perfetto nell’uscita ma bravissimo a recuperare il tempo dopo l’errore. Questione di minuti, perché al 31’ è proprio l’ivoriano a sbloccare il match, con una rete di pura potenza e tecnica. Lopez serve l’ex Rieti, che spalle alla porta resiste all’intervento di Bastoni, superando anche Ricci, e depositando da posizione defilata alle spalle di Krapikas, per la rete che vale il momentaneo accesso ai playoff per la formazione di Ventura. Pochi secondi e la squadra granata sfiora il bis, con Maistro prima e Cicerelli poi. La rete sembra aver dato coraggio a Di Tacchio e compagni, che dopo un avvio timido, contrassegnato da uno Spezia padrone del campo per i primi 20’, sembrano ora sospinti da un maggior coraggio. Italiano striglia i suoi, che tentano di rispondere colpo su colpo alle occasioni granata, e dopo aver ripreso il controllo del possesso palla, ringraziano Migliorini per un errore che innesca il pareggio a firma di Mora. Il difensore centrale cincischia con il pallone al centro dell’area, rinviando in maniera debole verso la metà campo, favorendo così il controllo di Ricci, ex di giornata, pronto a innescare l’inserimento del compagno di squadra, che fredda un incolpevole Vannucchi anche grazie alla deviazione di Cicerelli.
La ripresa si apre come si era chiusa la prima frazione. Il gol del pari sembra aver tagliato le gambe alla Salernitana, rientrata in campo con un atteggiamento molle. Quando può palleggiare lo Spezia prende campo, e per poco non trova il bis, ancora con Mora, che dalla distanza impegna Vannucchi, bravo a volare e smanacciare il suo mancino in corner. Gli uomini di Ventura corrono a vuoto, faticano a contenere il giro palla avversario, ma soprattutto a creare pericoli dalle parti di Krapikas. Come se non bastasse, Maistro commette una colossale ingenuità, lasciando in dieci i suoi per un inutile fallo in ritardo e palla lontana su Ramos, ricevendo l’inevitabile giallo, il secondo, che lo fa finire anzitempo negli spogliatoi. Crollano di fatto, le chance della Salernitana di centrare la post season, con la supremazia della squadra ligure minuto dopo minuto più evidente, come testimoniato dalle tante occasioni sciupate da Mora e compagni. Ventura prova a scuotere i suoi, inserendo Dziczek in mediana e Curcio sulla corsia laterale, ma il copione del match non cambia. Lo Spezia crea pericoli e amministra il pari senza patemi, il tecnico granata dopo aver fatto scaldare per diversi minuti un impaziente Cerci decide di richiamare Djuric per Giannetti. Ci prova più con la forza della disperazione che con le idee, l’ippocampo, che vede sfumare i propri sogno a pochi minuti dal 90’. Cicerelli perde palla innescando il contropiede di Gudjohnsen, che in solitaria attende l’arrivo di Nzola, per servirgli un comodo pallone da depositare facilmente in porta da due passi.
Succede poco e nulla nel finale, il silenzio dell’Arechi diventa assordante, c’è giusto il tempo per l’espulsione del team manager Salvatore Avallone e per l’esordio in casa Spezia del terzo portiere, pochi secondi di gloria anche per lui, e beffa ulteriore per l’ippocampo. La gloria, la Salernitana, non l’ha meritata, almeno per questa sera. I granata chiudono con un insipido decimo posto, e già dal triplice fischio, arriva, inevitabile, il tempo dei giudizi.
SALERNITANA (4-2-4): Vannucchi; Cicerelli, Migliorini, Jaroszynski (33′ st Aya), Lopez (23′ st Curcio); Akpa Akpro (23′ Dziczek), Di Tacchio; Maistro, Gondo, Djuric (38′ st Giannetti), Kiyine (23’st Karo). A disp. Micai, Cerci, Capezzi, Jallow, Heurtaux. All. Ventura.
SPEZIA (4-3-3): Krapikas (48′ st Desjardins); Vignali, Terzi, Bastoni, Ramos; Maggiore, M. Ricci (18′ st Nzola), Mora (33′ st Erlic), Acampora (48′ st Bartolomei), Gudjohnsen, Di Gaudio (18′ st F. Ricci). A disp. Scuffet, Gyasi, Ferrer. All. Italiano.
Arbitro: Valerio Marini di Roma 1 (Grossi/Avalos). IV uomo: Lorenzo Illuzzi di Molfetta.
RETI: Gondo al 30′ pt (SA), Mora al 46′ pt, Nzola al 45′ st (SP).
NOTE. Ammoniti: Di Tacchio, Maistro, Migliorini (SA), Maggiore, Desjardins (SP). Espulso: Al 17’st Maistro per doppia ammonizione. Angoli: 4-2. Recupero: 3’pt – 6′ st