Prima Gasperini, poi Tudor, infine Dionisi. Ovvero Atalanta, Verona e Sassuolo. Complimenti, lodi, ma per la Salernitana un solo misero punto in tre giornate. E un copione, che purtroppo si è ripetuto puntuale.
Ancora una volta la formazione di Fabrizio Castori esce dopo aver lottato, con generosità, dopo aver anche retto l’urto contro un avversario sulla carta superiore, ma sempre a mani vuote.
Si chiude con un altro ko il ciclo di tre partite in meno di dieci giorni, che se non altro ha restituito al campionato, dopo le sconfitte impietose con Roma e Torino una squadra viva, combattiva, che sicuramente avrebbe meritato molto di più.
Restano i rimpianti, così come i complimenti degli allenatori avversari, che messi in difficoltà dai granata riescono a portare a casa – loro sì-, punti preziosi, ma solo dopo aver sofferto, e non poco, contro un avversario mai domo.
E’ toccato ieri al trainer dei neroverdi lodare l’ippocampo, capace di non mollare mai, e al quale sono stati riconosciuti meriti oggettivi ed evidenti, che ancora una volta però, non si traducono in risultati positivi.
Eppure il tecnico granata aveva messo bene la squadra in campo, capace di impensierire il Sassuolo (che può vantare due freschi campioni d’Europa), e giocare alla pari per tutto il primo tempo, ma anche dopo il gol di Berardi, le occasioni per riprendere la partita non sono mancate. Bonazzoli con un tacco fantascientifico salvato dalla linea, un “morbido” Simy bissa l’errore con il Verona sciupando una di quelle palle che dovrebbero essere pane quotidiano per le reti del nigeriano, fermo ancora a zero e deludente sotto ogni punto di vista.
Dopo il 90’, non sono mancate le critiche. Per Gyomber terzino, per l’inadeguatezza di Di Tacchio, ma soprattutto per l’ennesima panchina di Bonazzoli. Eppure, con tutti questi errori di un tecnico ritenuto non all’altezza della serie A, la Salernitana non ha demeritato, anzi. E, siamo abbastanza sicuri, in caso di risultato positivo, si sarebbe parlato dell’ennesima mossa tattica vincente del trainer marchigiano.
Mentre circola già il nome di Davide Nicola come possibile sostituto sulla panchina granata, una cosa appare certa. Si entra in un mese decisivo per le sorti della Salernitana, e a dispetto del calendario, ottobre potrà dire già molto sul futuro del club granata. A partire dalla sfida di sabato con il Genoa (ci saranno poi altri tre scontri diretti) dove, la sensazione sembra essere abbastanza fondata, non basterà più dare tutto, o incassare ancora complimenti. Che questa squadra si è rialzata dopo il 4-0 di Torino è evidente a tutti, e lo è stato sin dall’Atalanta, ora però servirà una sola cosa, l’intera posta in palio.
Lo sa bene anche Fabrizio Castori. Solo con una vittoria potrebbe proseguire la sua avventura all’ombra dell’Arechi.