Certo, resta il decimo risultato utile consecutivo, così come l’imbattibilità della porta difesa da Adamonis prima e da Belec, poi, arrivata a cinque. Impossibile, però, negare il rammarico al termine di Salernitana-Cosenza 0-0, occasione ghiottissima sciupata per superare il Monza, sconfitto a Reggio Calabria, e balzare al secondo posto in solitaria in classifica.
Contro i calabresi, in dieci praticamente per tutta la seconda parte di gara, (espulso per doppio giallo Petrucci), i granata lottano e provano a buttare il cuore oltre l’ostacolo, ma sbattono per quasi 90′ contro il muro alzato dagli avversari, che sciorinano una grande prestazione in fase difensiva senza concedere nulla o quasi a Djuric e compagni.
Buona partenza, almeno dal punto di vista dell’atteggiamento, per la Salernitana, che pressa alto l’avversario, anche se la prima occasione degna di nota è del Cosenza, con uno dei diversi ex di giornata, Sciaudone, che con un colpo di testa sfiora il palo alla destra di Belec. I rossoblù, in divisa bianca, perdono per infortunio Mbagoku, sostituito da Carretta, che paradossalmente diventa presto il calciatore più pericoloso tra i calabresi, grazie ad un paio di contropiedi che mettono in crisi la retroguardia granata. L’unico acuto è tutto in una rovesciata di Capezzi, che non mette però particolarmente in difficoltà Falcone. Nella ripresa Castori inserisce Kiyine proprio per Capezzi, anche se la svolta della partita arriva al 3′ della ripresa, quando Petrucci sbraccia su un duello aereo con Djuric e riceve il secondo giallo.
Eppure la svolta fatica ad arrivare, e di occasioni nemmeno l’ombra. L’unica vera grande chance per il vantaggio capita sui piedi di Kiyine, che raccoglie al centro dell’area l’ottimo cross rasoterra di Kupisz, ma il suo piazzato è troppo debole e senza cattiveria, permettendo così a Falcone di negare la gioia del gol, e probabilmente di un successo, che sarebbe stato fondamentale per la classifica. Il Cosenza, protesto alla difesa di un pari prezioso, vista anche l’inferiorità numerica, prova a ripartire più per alleggerire che per mettere in crisi la difesa dell’ippocampo, eppure su un pasticcio di Coulibaly, è ancora l’ex Sciaudone a sfiorare la rete del clamoroso vantaggio, con un bolide che si stampa sul palo a Belec battuto. Gli ingressi di André Anderson, Gondo, Durmisi e Cicerelli non sortiscono effetti, la Salernitana sembra proprio non averne. Resta l’aggancio al Monza, ma anche tanto rammarico.