Poche gelide righe per silurarlo. Quasi 3mila battute per spiegare invece i motivi del suo allontanamento con un secondo comunicato, dai toni duri e ingenerosi. Fabrizio Castori non è più l’allenatore della Salernitana, il tecnico capace di riportare in serie A l’ippocampo oltre 20 anni dopo l’ultima volta, è stato esonerato nella giornata di ieri, nel corso della quale ha poi fatto il giro del web una foto del trainer seduto da solo su una panchina del lungomare di Vietri, il tramonto alle sue spalle e indosso ancora la divisa ufficiale di quella squadra che sentiva ancora “sua creatura”. Gliel’hanno tolta dalle mani, nonostante un’impresa probabilmente senza precedenti nella storia granata, il ko del Picco, arrivato in piena emergenza, ha messo la parola fine (almeno per il momento).
Tutte le tappe verso l’esonero
Eppure l’allontanamento sembrava aleggiare sulla sua testa già da qualche settimana, quando ad esempio l’amministratore unico del club, il Generale Ugo Marchetti, aveva intimato allo stesso Castori di fare un passo indietro in caso di presa di coscienza di non poter aiutare la squadra. Il tutto dichiarato a Telecolore il 27 ottobre, e a pochi giorni dalla cruciale gara di campionato vinta poi con il Genoa, primo successo della Salernitana in campionato, probabilmente solo un incidente di percorso verso il benservito al trainer, visto che si parlava anche già della difficoltà di andare a scegliere eventuali sostituti, difficoltà dovute al delicato momento societario.
La prima stilettata, però, era arrivata già il 16 settembre, quando dopo tre sconfitte consecutive, il Generale ebbe a dire: “Non si può andare avanti così quindi mi aspetto che cambi qualcosa. La cosa peggiore che Castori possa fare è mantenere le cose come stanno“, dichiarazioni alla quale lo stesso trainer aveva risposto in maniera piccata, ammettendo che dopo tre ko consecutivi, “Con tutto il rispetto, anche i miei nipotini sanno che dobbiamo sbloccarci“.
Insomma sembrava davvero difficile che il matrimonio potesse andare avanti, specie dopo il ko del Picco maturato dopo un secondo tempo a dir poco deludente, e dopo il consueto blocco arrivato dopo l’intervallo, troppo spesso è successo che la squadra abbia gettato alle ortiche quanto di buono mostrato nei primi 45′. Apprendiamo ieri, che per chi rappresenta la società, al momento, “a questa squadra perché non manca la tecnica e non mancano le potenzialità; tecnica e potenzialità che hanno indotto a suo tempo a decidere le scelte e che ancora oggi convintamente si ritengono presenti ed identificative di tutti coloro che vestono la maglia della Salernitana e che proprio per queste loro qualità sono chiamati a rappresentarla e ad interpretarla dovunque”.
Viene così normale chiedersi, cosa potesse fare in più Castori senza un terzino destro di ruolo, dopo aver optato per il passaggio al 4-3-1-2, o quanto peso potevano avere a gara in corso un Vergani o uno Schiavone, vista anche l’emergenza infortunati, ma si sa, nel calcio i primi a pagare sono gli allenatori.
E a voler guardare solo i freddi numeri, l’esonero è scelta anche legittima, sono i modi, oltre che il successore, Stefano Colantuono, a lasciare perplessa gran parte della tifoseria. La speranza, è chiaramente quella di sbagliarsi…