Il giudice per l’udienza preliminare di Salerno, Marilena Albarano, ha archiviato il procedimento penale a carico di Ennio Riviello e Giampietro Perruso che, in occasione del comizio di Salvini in piazza Portanova a Salerno del 6 maggio, avevano esposto presso l’abitazione di una signora, lo striscione balzato all’attenzione delle cronache nazionali. Affermare “Questa Lega è una vergogna”, dunque, non costituisce reato. Secondo il giudice per le indagini preliminari non si è verificata nessuna turbativa di campagna elettorale. Lo striscione fu rimosso in seguito all’intervento della polizia, così come in tante altre occasioni, ricorrendo a un’interpretazione non sempre limpida, e nella fattispecie a un’applicazione restrittiva, dell’articolo 72 della legge numero 26 del 1947 che punisce “chiunque con qualsiasi mezzo impedisce o turba una riunione di propaganda elettorale, sia pubblica che privata”. Una legge però risalente all’immediato dopoguerra, una fase in cui le contestazioni sfociavano generalmente in violenti scontri. In attesa di leggere le motivazioni, resta ancora in piedi la denuncia presentata dal collega giornalista Marco Giordano, testimone dei fatti. Attraverso il suo esposto alla Procura di Salerno, Giordano ha posto in esame gli estremi della violenza privata nel comportamento dei poliziotti.