Sarà inaugurata il prossimo 13 ottobre, alle ore 18.30, la mostra fotografica di Vivian Cammarota dal titolo Presenze, curata da Massimo Bignardi. L’artista salernitana esporrà al Museo-FRaC Baronissi, una scelta di trenta scatti che tracciano il suo percorso artistico nell’arco di un decennio circa.
“Vivian mette in campo la sua capacità, avrebbe detto Adams citando Minor White, di far aderire i suoi scatti alla vita – scrive Bignardi –, senza cedimenti a compiacenti narrazioni, bensì restituendo immagini/testimonianze di un’esperienza vissuta nella sua percezione emotiva che resta, come lo è per ogni esperienza creativa, inesprimibile. Stati dell’essere che sono nello scatto, ovvero conservano
l’infinitesimo tempo nel quale la pellicola – oggi lo schermo digitale – accoglie l’arte della scrittura con la luce, spingendo l’obbiettivo a cogliere una realtà che non è e non sarà inerte nello sguardo del pubblico. […] Così è per il rabbino colto di spalle nel passeggio di una strada parigina, oppure per la striscia di persone allineate sul limen che li avvicina al mulino, nelle saline di Marsala, ma anche le altre presenze inghiottite, apparentemente, dalla quotidianità della metropoli: presenze in luoghi allo sguardo noti ma anche spazi in
attesa di una identità.
“Per Vivian Cammarota la fotografia – rileva Carlo Pecoraro nel testo al depliant che accompagna la mostra è “un disvelarsi altro, come fa una poesia giocando sul filo sottile delle metafore. Qui l’immagine cessa per un instate l’esercizio della verità. Non è racconto dell’istante, cronaca, documento: è una realtà altra appunto, che si compone nella sensibilità dello sguardo. Per dirla con il maestro Luigi Ghirri: le immagini «sono enigmi che si risolvono con il cuore». E nella fotografia di Vivian è il cuore che domina lo sguardo e
mette a fuoco l’emozione. La rafforza con il gioco dei chiaro/scuro e la compone in una geometria che consente all’osservatore, di viverla fino in fondo”. La scelta di guardare in una direzione trasfigura l’immagine e non è più quello che ci appare. La gondola senza Venezia intorno è un barcone di migranti alla deriva. Il sogno, dream, scolorito e metafisico di un lido, sembra quasi una immagine felliniana. Gli anziani che si tengono la mano nello scorcio di una giostrina antica”.
Vivian Cammarota, è fotografa, coreografa e performer. Diplomatasi in Danza Classica ha successivamente conseguito la laurea presso il Davimus (Discipline delle Arti Visive, della Musica e dello Spettacolo), con una tesi in Drammaturgia sul Living Theatre. Ha collaborato con diversi fotografi, tra cui Luciano Ferrara, uno dei maggiori fotoreporter italiani. Tra le varie esperienze da fotografa, si annovera la collaborazione con il Giffoni Film Festival. Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive. Il suo approccio con la fotografia nasce con la street per poi evolversi nella ritrattistica e nella fotografia concettuale, la sua cifra stilistica si basa principalmente sul bianco e nero. Nella sua formazione professionale si annoverano lo studio di Teatro e Teatro Danza, potendo vantare importanti collaborazioni
continuative con diverse compagnie di rilievo. È autrice di cinque regie di Teatro Danza e numerose coreografie. Ha collaborato con la casa discografica Hydra Music, per quanto attiene alla produzione e alla comunicazione.