La Salernitana accantona, per il momento, il progetto di ingaggiare un profilo difensivo di assoluto spessore, indispensabile per conferire solidità ed esperienza alla retroguardia, ed amplia il roster dei centrali di difesa con l’arrivo di Pierluigi Pinto, ragazzo di belle speranze proveniente dalla Fiorentina ma già protagonista, lo scorso anno ad Arezzo, di un intero torneo disputato da titolare in terza serie.
Non è esattamente il calciatore sognato dalla piazza e forse neanche da Ventura, però sarebbe un errore giudicarlo a priori e senza attendere i necessari riscontri del campo. Il neo granata, considerato che è un mancino di grande prestanza fisica, è destinato a ricoprire, sulla carta, il ruolo di naturale sostituto del polacco Jaroszinski.
Mancano cinque giorni alla chiusura della sessione estiva di calciomercato, la difesa deve ancora essere puntellata, magari lo staff tecnico ritiene di dover alzare l’asticella nelle operazioni impegnate a reperire un centrale da fare giocare a destra, dove il cipriota Karo fornisce forse minori garanzie rispetto all’ex difensore del Chievo Verona. Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore.
Il non ancora ventunenne Pinto (li compirà il 22 settembre) è un corazziere che sfiora il metro e novanta di altezza e lo scorso anno, ad Arezzo, giocava in una linea difensiva a quattro come centrale di sinistra. Torneo sostanzialmente positivo, con la squadra amaranto approdata ai play off valevoli la promozione in serie B ma frenata sul più bello dalla cavalcata travolgente del Pisa.
Non essendo molto rapido e veloce, il nuovo dioscuro al servizio di Ventura regala il meglio del suo repertorio soprattutto quando accorcia preventivamente le distanze sui riferimenti offensivi rivali e fa valere la sua esuberante fisicità.
Egli può contare su un piede sinistro educato, grazie al quale riesce ad impostare il gioco dalle retrovie ed a rendersi protagonista di interessanti lanci tesi ad attivare i colleghi del reparto avanzato. Nonostante l’altezza, ancora non è riuscito ad esibire pericolosità offensiva sulle palle inattive.
Le qualità sono indubbiamente presenti, come testimonia il controriscatto fatto inserire nel contratto dalla Fiorentina, però stiamo parlando di un ventunenne che deve avere il tempo di sbagliare e crescere gradualmente.
Miglioramenti che, sulla base di quanto espresso lo scorso anno, devono interessare soprattutto la capacità di presidiare i propri sedici metri con maggiore cattiveria e personalità, sfruttando la fisicità che lo supporta e incrementando la soglia di attenzioneche, a volte, registra qualche passaggio a vuoto.
Limiti dettati dall’età ma facilmente superabili, soprattutto se a guidare il processo di crescita è un tecnico preparato come Giampiero Ventura.