Sarebbe stata una la coltellata fatale per Francesco De Santi. Una coltellata che avrebbe perforato l’emitorace sinistro, rompendo una costola, raggiungendo il cuore. È quanto emerso dall’autopsia eseguita nella sala mortuaria dell’ospedale di Eboli dal medico legale Sandra Cornetta su incarico della Procura di Salerno, durata circa 4 ore.
Erano le 4 di notte di domenica mattina. Francesco De Santi, 33 anni, si trovava davanti al Bar Buddha, nella contrada di Torre di Mare, dove è cresciuto. Non poteva sapere che proprio il posto in cui ha sempre vissuto sarebbe stato anche l’ultimo che avrebbe visto. Francesco, pizzaiolo di professione, si era fermato al bar dopo il lavoro, per scambiare qualche chiacchiera prima di tornare a casa. Ma quello che sarebbe dovuto essere un semplice e piacevole post serata si è tramutato in un incubo. La situazione è cambiata radicalmente all’arrivo di Vincenzo Galdoporpora, 25 anni. Tutto è partito da una banale lite, che sarebbe iniziata nel ricordo di un episodio avvenuto circa un mese prima. Stando a quanto dichiarato da Galdoporpora, De Santi lo avrebbe rimproverato di aver aggredito una persona più debole e lo avrebbe guardato storto. Secondo alcune testimonianze, l’assassino si sarebbe allontanato per andare a casa di un amico a recuperare il coltello e sarebbe poi tornato per colpire la vittima. Tre sono state le pugnalate. Di cui una – ed oggi possiamo affermarlo con sicurezza – è stata quella fatale.
Le altre due – come conferma l’autopsia – rispettivamente alla spalla e al volto (quest’ultima poi anche al cavo ascellare). Francesco ha tentato disperatamente di difendersi e ciò è testimoniato dai segni di colluttazione anche sul corpo dell’assassino, che ha riportato diverse ecchimosi.
La salma è stata già riconsegnata alla famiglia e questa sera giungerà a Capaccio, nella chiesa di Licinella. Contestualmente partirà una fiaccolata – a cui prenderà parte anche il sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri – che, partendo proprio dal bar Budda, arriverà in chiesa.