Si estende per 800 metri l’Oasi inaugurata lo scorso venerdì 22 ottobre nella zona che costeggia le sponde del Rio Santa Marina, affluente del Fiume Sarno che scorre lungo i solchi della località Lavorate. Il torrente, noto non solo per le sue bellezze naturalistiche, ma anche per aver subito a lungo atti vandalici, inquinamento delle falde acquifere e sversamento di rifiuti, trova nuova vita grazie al sodalizio naturalistico tra l’Ente Parco Regionale del Fiume Sarno, Legambiente, Fondazione con il Sud, l’associazione Partecipiamo, viviamo, curiamo il Sarno e all’Accademia Kronos di Salerno.
L’Accademia Kronos, in particolare, si è detta orgogliosa di aver preso parte al progetto, sottolineando quanto i protagonisti coinvolti nell’iniziativa naturalistica si siano sentiti addolorati per gli 800 kg di rifiuti speciali che erano stati abbandonati poco più di un mese fa nella zona di Lavorate. In poco tempo, con immensa gioia dei cittadini, le sponde del Rio Santa Marina sono state ripulite e i rifiuti portati nei luoghi di smaltimento sicuri. Si è lasciato così spazio all’Oasi, alle staccionate e alle nuove postazioni di Birdwatching, le quali quotidianamente accolgono numerosi esperti della vita degli uccelli di fiume. Non si escludono, nel breve futuro, vere e proprie visite guidate dedicate ai più piccoli; un ottimo modo per far conoscere ai cittadini di domani la bellezza e l’importanza di un Ecosistema così affascinante quanto delicato e per avvicinare le nuove generazioni a tematiche legate all’ambiente.
Oasi Rio Santa Marina: l’inizio di un progetto di riqualificazione del Fiume Sarno e dei suoi affluenti
La realizzazione dell’Oasi, fortemente voluta e sostenuto dal Sindaco di Sarno Giuseppe Canfora, apre le porte ad altri simili progetti, come la bonificazione e la realizzazione di nuovi parchi naturali che interesseranno altri due affluenti, il Rio Foce e il Rio Palazzo.
Il Rio Foce, in particolare, aveva già visto sulle proprie sponde l’estendersi di un Parco Naturale, l’Oasi 5 Sensi, il quale però negli anni è stato abbandonato all’incuria e ai segni del tempo, nonché all’inquinamento ai danni della Sorgente del Fiume stesso. Da qui partirà dunque un progetto di riqualificazione che, nei prossimi anni, dovrebbe essere in grado di donare nuova vita alle falde acquifere del Fiume Sarno, gemma preziosa che bagna numerosi territori dell’Agro Nocerino Sarnese.
Inquinamento, vera e triste costante che segna quasi da sempre le sorti del Fiume Sarno, tanto che da tempo gli è stato affibbiato l’appellativo di fiume più inquinato d’Europa. Quello che si richiede alla Regione Campania, così avvezza nell’ultimo periodo a ricevere appellativi e riconoscimenti di portata europea, di non dedicarsi esclusivamente al valore positivo, ma di riconoscere anche le situazioni negative che interessano il nostro territorio, dato che il fiume che scorre nel territorio dell’Agro Nocerino e che sfocia a Castellammare di Stabia, non è l’unico paradiso naturale interessato dalla piaga dell’inquinamento.