La Giunta Regionale, nella seduta di ieri, ha preso atto con delibera dei contenuti dell’accordo siglato il 17 ottobre scorso con la dirigenza di Anpal Servizi sui temi del lavoro in Campania in riferimento ai disoccupati di lunga durata e ai lavoratori svantaggiati, individuando i campi di intervento per la redazione di progetti ad hoc. Si conferma, quindi, con l’approvazione in Giunta, esattamente l’impianto concordato e sottoscritto il mese scorso. La Regione sostiene che nulla ostacola la contrattualizzazione dei “navigator” da parte di Anpal Servizi che ha operato la selezione.
I 471 vincitori del concorso nazionale firmeranno un contratto per 21 mesi, offrendo un servizio, oltre che sulle tematiche del reddito di cittadinanza, anche su una serie di attività di assistenza e sostegno che coinvolgono enti locali, strutture pubbliche e altri soggetti impegnati a superare le situazioni di precarietà del lavoro. Anpal ha garantito il pieno sostegno tecnico per la definizione di progetti di ricollocazione dei lavoratori precari, fermo restando che le relative partite finanziarie andranno definite con i Ministeri coinvolti.
Il nuovo braccio di ferro degli ultimi giorni ha rimesso in bilico le sorti dei lavoratori, con l’Anpal che ha mosso l’accusa alla Regione di non aver firmato la convenzione e il governatore che ha scaricato le responsabilità sull’Anpal, secondo De Luca l’unica a doversi fare carico del contratto dei Navigator. Una mossa, quella della Regione, evidentemente tesa ad allontanare quei consulenti dai centri per l’impiego della Regione. Su questo fronte, il governatore ha previsto, anche in virtù della scadenza elettorale di primavera, 650 posti a tempo indeterminato tramite un concorso che Palazzo Santa Lucia si appresta a bandire.
Un nutrito gruppo dei 471 vincitori del concorso si è così rivolto a due importanti studi legali. Si è valutato la possibilità una diffida e il ricorso al Tar, oltre che una denuncia alla Corte dei Conti per i fondi sprecati legati all’assunzione per 21 mesi dei navigator. “Il tempo della politica è finito”, avevano annunciano. Ma adesso la delibera della Giunta Regionale mette in discussione anche il tempo delle azioni legali.