Ammonta a 1.947 il numero dei nuovi casi di positività al Covid-19 in Campania, su un totale di 18.599 tamponi molecolari esaminati. L’incidenza dei contagi sui test è del 10,46 per cento, un dato in crescita rispetto al 9,95 registrato in precedenza. Il bollettino dell’Unità di Crisi regionale riporta di 697 nuovi pazienti sintomatici, 42 decessi e 2.894 guariti. In lieve calo il numero dei posti letto occupati in terapia intensiva (181). Stazionaria la situazione per quanto riguarda i posti in degenza.
Nel Paese si assiste a un rallentamento della crescita della curva e ai primi segnali di stabilizzazione: lo riferisce il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, nel corso del suo intervento alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di Regia Iss-Ministero della Salute. C’è una prima inversione di tendenza, che è conseguenza degli effetti delle misure prese nelle scorse settimane. Tuttavia resta una occupazione elevata delle terapie intensive e un numero alto di decessi.
Ma l’incidenza a livello nazionale è ancora molto elevata. Alla luce della predominanza di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità è consigliato mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità. L’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,08 (range 0,93 – 1,21), in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. Il numero complessivo di persone ricoverate in terapia intensiva è ancora in aumento con un tasso di occupazione a livello nazionale sopra la soglia critica. Si osserva un analogo andamento per le aree mediche.
I dati di incidenza, trasmissibilità ed il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono di mantenere rigorose misure di mitigazione nazionali accompagnati da puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione.
È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine. Dall’Iss ribadiscono la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
Nel miglioramento complessivo del rischio, la Campania ha in previsione una classificazione di rischio basso. L’indice Rt della Campania si attesta per il momento a 1,05. Ma nonostante il calo la regione dovrà trascorrere la settimana che precede la Pasqua in zona rossa a causa del persistere della pressione sulle strutture ospedaliere e alla crescita dei decessi. Ma con questo scenario potrebbe rientrare in zona arancione dal 7 aprile.
Riaprono le scuole dopo i miglioramenti registrati nell’andamento delle curve epidemiologiche: asili nidi, elementari e prima media riapriranno anche in zona rossa dopo Pasqua. E’ questa la decisione che la Cabina di Regia presieduta dal premier Mario Draghi ha preso in vista del nuovo decreto sulle misure di contenimento. Il ministro Speranza, in relazione alla ripresa della didattica in presenza anche in zona rossa, ha dichiarato che “le misure adottate nelle ultime settimane stanno portando elementi di decrescita, sia per l’Rt che per il tasso di incidenza. In un quadro che resta molto prudenziale, possiamo consentirci di fare una scelta, il ritorno in classe, che dà un segnale alla società. Abbiamo scelto, in Cabina di Regia, di utilizzare questo tesoretto per la scuola”. Nessun allentamento, sul fronte delle restrizioni, almeno fino al primo maggio.