Il sindaco Giuseppe Lanzara ha disposto la rimozione dei manifesti funebri apparsi a Pontecagnano Faiano in memoria di Stefano Delle Chiaie, accusato di concorso in strage nell’attentato alla stazione di Bologna, esponente della destra radicale e spiritualista, noto latitante e uno degli ultimi “fantasmi neri” della storia d’Italia, deceduto il 9 settembre a Roma. “Non possiamo tollerare che vengano violati i principi della nostra comunità – ha scritto il primo cittadino in una nota – La rimozione dei manifesti funebri in memoria di Stefano Delle Chiaie è stato un atto dovuto nei confronti delle vittime delle principali stragi cui è legato il suo nome, ma anche a tutela dei valori della democrazia e della giustizia. Le Istituzioni, mai come in questo momento storico in cui sono sempre più esasperati i sentimenti di odio e di rancore verso gli altri, soprattutto le minoranze, hanno l’obbligo morale di insistere sul principio dell’isolamento e della condanna di tutte quelle frange che inneggiano agli pseudo valori della destra più estrema e più violenta, contravvenendo ai principi costituzionali”
La decisione fa seguito alla lettera dell‘Associazione “Memoria in Movimento, centro di documentazione sui movimenti politici e sulle organizzazioni sociali e culturali che, richiamandosi ai più alti valori costituzionali e all’applicazione della legge Scelba, ha inoltrato una lettera al prefetto e allo stesso sindaco di Pontecagnano Faiano.
Egregio Signor Prefetto,
con la presente, riteniamo doveroso portare la S.V. a conoscenza della circostanza che in occasione del decesso di Stefano Delle Chiaie nel comune di Pontecagnano sono stati affissi dei manifesti funebri firmati da una cosiddetta “Comunità politica di Avanguardia Nazionale”.
In realtà l’area dei picentini (quindi non solo il comune di Pontegnano) non è nuovo a queste “esternazioni”.
Riteniamo inutile soffermarci sulla figura del morto. La sua storia, i sospetti e le inchieste in cui è coinvolto, la sua latitanza e le coperture che ha avuto, il suo “lavoro” svolto con le giunte militari e fasciste del Sud America e tanto altro ancora sono note.
Ciò che ci spinge a scriverLa è che il manifesto in oggetto a nostro giudizio è un grave, esplicito, inedito e preoccupante attacco ai valori costituzionali.
La nostra Costituzione afferma con forza che la libertà si ferma davanti a chi la usa per riorganizzare o inneggiare al fascismo, o “denigrare i valori della Resistenza”. Se infatti è vero che l’art. 21 della Costituzione garantisce la libertà di manifestare il proprio pensiero, è pur vero che le disposizioni di legge s’interpretano non singolarmente e isolatamente, ma inquadrandole nel sistema normativo.
A ciò aggiungiamo una “sensazione” che abbiamo. Queste persone agiscono e si comportano con una sorte di “garanzia e immunità” al punto tale che arrivano a firmare manifesti pubblici con una sigla disciolta e dichiarata fuorilegge nel 1976 in base alla applicazione della Legge Scelba (legge n. 645 del 1952) che reca le norme di attuazione della su richiamata XII disposizione transitoria (comma primo) della Costituzione, prevede, all’art. 1, il divieto di ricostituzione del partito fascista configurando il divieto di una serie di fattispecie che possono essere sanzionate, tra le quali “…quando esaltando, minacciando o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista”.
Per questi motivi ci rivolgiamo alla S.V. nella sua qualità di massimo rappresentante a livello locale del Governo della Repubblica affinché Voglia assumere tutte le determinazioni e i provvedimenti utili e necessari a ristabilire la legalità ed il pieno rispetto dei valori fondanti la Repubblica Italiana.
Al signor Sindaco, che ci legge per conoscenza, chiediamo di formalizzare con atti di Giunta e/o di Consiglio Comunale azioni propedeutiche per fermare questo clima di attacco alla democrazia.
A tal fine se sarà disponibile l’associazione di cui mi onoro di rappresentare è disponibile a sottoporle una proposta da formalizzare con gli atti su richiamati affinché gli spazi pubblici vengano vietati a chi si rifiuta di aderire ai valori Costituzionali su richiamati.
Attesa la gravità delle circostanze qui denunciate, riteniamo inoltre necessario informare di questa nostra lettera l’opinione pubblica, divulgandola alle agenzie di stampa.
In fiduciosa attesa dei suoi provvedimenti e disponibili ad incontrarla nel caso ciò sia ritenuto opportuno, salutiamo la S.V. con la dovuta osservanza.
Il presidente
Angelo Orientale
Salerno, 12/09/2019