Il fenomeno sembra inarrestabile, e a farne le spese saranno anche le scuole del meridione. Sul fronte del calo demografico la Campania si conferma tra le regioni più esposte, destinata, secondo le proiezioni elaborate dalla Fondazione Agnelli nel rapporto sull’edilizia scolastica, a perdere 7649 classi entro il 2030. Nel Paese, secondo lo studio, scompariranno in totale 43392 classi: il primato spetta proprio alla Campania, seguita da Puglia e Lombardia. Con l’attuale trend, nel giro di dieci anni l’Italia si ritroverà con un milione di studenti in meno perché i giovani residenti tra i 3 e i 18 anni scenderanno dai 9 milioni dello scorso anno ai 7,9 milioni previsti nel 2030. La ricaduta sui docenti sarebbe devastante, con una contrazione di circa 66.500 cattedre in tutto lo stivale.
Ne benficeranno soltanto gli spazi. Si calcola che oltre due milioni di metri quadri, rispetto al totale di 250 milioni attualmente occupati, si libereranno. Lo studio della Fondazione Agnelli lo considera “un cambiamento ma anche un’opportunità”, perché la costruzione di nuovi edifici scolastici non sarà più necessaria ma occorrerà ristrutturare quelli già esistenti per “adeguarli alle nuove esigenze didattiche, ambientali e di sicurezza”.
In Italia, secondo la Fondazione, l’edilizia scolastica sconta la presenza di oltre 39mila edifici obsoleti e inadeguati, con problemi strutturali gravi per il 16,1 per cento dei casi. In Campania, unico dato positivo riscontrato, l’età media degli edifici scolastici (48 anni) è più basso rispetto alla media nazionale (52 anni). Non di certo un dato in grado di scongiurare rischi.