Un orribile episodio di violenza ai danni di una coppia di ragazze nella città di Salerno. Le due, originarie una di Napoli e l’altra di Crotone, erano residenti in città. Dalle ricostruzioni di cui abbiamo appreso, pare che siano state aggredite ed inseguite dal padre di una delle due che ha tentato di aggredirle con un coltello. “Mio padre ci ha detto “Voglio fare 30 anni di carcere: volete morire insieme? È arrivato il momento“. Poi ci ha colpito”, ha raccontato la ragazza. Le due giovani, che fortunatamente hanno riportato solo lievi ferite di arma da taglio e numerose escoriazioni, hanno denunciato l’uomo ai carabinieri di Crotone. Da quanto dichiarato, anche la madre della ragazza avrebbe collaborato all’aggressione.
“Una vicenda dolorosa per la quale esprimiamo piena vicinanza e solidarietà alla coppia offrendo contestualmente il sostegno gratuito dei nostri servizi legali e psicologico se la coppia lo riterrà necessario e utile – così Francesco Napoli, Presidente Arcigay Salerno. – Un altro segnale di quello che cerchiamo di dire da tempo e cioè che al netto del fatto che certamente la condizione delle persone lgbtqia+ sia migliorata in questi anni, esiste un sommerso spaventoso e preoccupante; esiste un diffuso stigma nei confronti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali che resta silente o sconosciuto perché non viene denunciato e perché si accompagna ad un grado orribile di omertà. Ribadiamo l’urgenza di spazi, servizi, politiche territoriali, scelte amministrative che siano segnale di una comunità inclusiva. Sono urgenti azioni di educazione e sensibilizzazione al tema del rispetto reciproco e delle uguaglianze, a partire dalle scuole e dai luoghi di lavoro. Senza una presa di posizione netta e chiare delle istituzioni, senza scelte ed investimenti su questi temi, ci ritroveremo sempre più a commentare episodi come questo sperimentando al contempo la frustrazione di un senso di impotenza che ci umilia. Arcigay Salerno in questo momento è l’unico presidio a tutela delle persone lgbtqia+ in città ed in provincia eppure resta confinata in spazi non adeguati. Una condizione che ci impedisce di agire al meglio e di sostenere progetti e processi di salute e di educazione. Una criticità che, anche grazie all’impegno dell’amministrazione comunale e provinciale, stiamo cercando di superare e rispetto alla quale chiediamo una forte accelerazione”.