L’oasi di pace del villaggio antistress, una serie di casette di legno prefabbricate immerse nel verde della località Campo Piano di Laviano, dapprima utilizzate dai terremotati in attesa della ricostruzione del paese, poi trasformate in veri e propri chalet per turisti e abituali frequentatori della zona montana, si è tramutato per qualche ora in un inferno di fuoco che ha coinvolto il prefabbricato di Antonio Esposito, 80 anni, rimasto vittima di un rogo probabilmente scatenato da un corto circuito. L’incendio è divampato nella serata di ieri, al termine di uno dei tanti weekend in cui il villaggio si riempie di turisti, provenienti soprattutto dal napoletano, così come di origine partenopea era l’anziana vittima. L’uomo, secondo una prima ricostruzione, avrebbe tentato di salvarsi lanciandosi invano verso la porta d’uscita, prima di soccombere alle fiamme. A trovare il cadavere carbonizzato sono stati i Vigili del Fuoco del distaccamento di Eboli. Sul luogo della tragedia, oltre alle autorità locali, sono giunti anche i sanitari del 118 e i Carabinieri della locale stazione, attualmente impegnati nelle indagini per accertare le cause del rogo. Sotto shock la comunità lavianese, che proprio l’altro ieri si era radunata per un momento di preghiera e di raccoglimento in memoria delle vittime (oltre 300 nella sola Laviano) del terremoto del 23 novembre 1980.