Lunedì 3 maggio si è tenuto il secondo incontro del tavolo tecnico sulla questione biblioteche e spazi di studio. Riceviamo e pubblichiamo l’appello del Comitato “Riapriamo la biblioteca”.
“Abbiamo potuto apprezzare le aperture, le prime da 30 anni a questa parte, del Comune sul tema aule studio. Questo, oltre che frutto del dialogo tra i giovani e gli enti locali, è primariamente frutto della nostra lotta, delle nostre piazze, della nostra determinazione. Il Comune ha dunque annunciato l’apertura di una rete di spazi, tanto al chiuso quanto all’aperto, adibiti allo studio. Questi spazi, però, dovranno svolgere funzione integrativa rispetto alla Biblioteca Provinciale, unica tra le strutture archivistiche in città pensata per accogliere chi studia o legge. Dunque, qualora la Biblioteca Provinciale non dovesse ripartire col servizio di studio in loco, sarà molto difficile che vengano messe a disposizione quelle strutture con ruolo integrativo previste dal Comune.
La Provincia, dal canto suo, ha ribadito la volontà di riprendere, accanto agli altri servizi bibliotecari finora erogati su prenotazione (prestito, consultazione di risorse bibliografiche conservate in biblioteca), il servizio di studio in loco. Non è stata fornita una data certa di riapertura né anticipazioni sulla modalità di erogazione del servizio. La motivazione addotta per questa rinnovata attesa è che l’epidemia è ancora troppo imprevedibile e che il servizio di studio in loco confligge con quello di consultazione di risorse bibliografiche conservate alla Provinciale. Si è rimandata al 31 maggio ogni ulteriore trattativa, dunque prima di quella data non si avranno ulteriori notizie. In ogni caso, non riteniamo chi lavora in biblioteca colpevole di non voler aprire alla utenza pubblica la struttura, anzi a loro esprimiamo la più sentita vicinanza per il grande lavoro che svolgono, in condizioni non sempre delle migliori.
Noi non possiamo far altro che fidarci di quel che ci dicono i nostri enti locali. Certo è che non riusciamo ancora a capire per quale motivo la regione è ricaduta di nuovo in zona gialla e l’unica cosa che non riapre al pubblico senza prenotazione è la Biblioteca, che funziona ancora con misure da zona rossa. Non possiamo, poi, non far notare che non capiamo in che modo la consultazione e lo studio siano servizi tra loro in conflitto. Non capiamo per quale motivo non si è programmata e comunicata una data di riapertura al pubblico del servizio di studio mentre invece il nostro comitato ha ricevuto il 7 novembre 2020, dopo le nostre proteste, proprio da parte della Provincia una comunicazione in cui si dichiarava che la riapertura del servizio di studio era già programmata per il 3 novembre e poi interrotta per via dell’incedere della seconda ondata. Se si era già pronti all’inizio di novembre 2020, con l’epidemia in reale crescita, perché non si è pronti anche oggi che l’epidemia cala e la sessione estiva si avvicina?
Non vogliamo pensare che questo comportamento amministrativo sia motivato dalla volontà di disperdere le responsabilità tra mille enti diversi e semplicemente prendere tempo. Non vogliamo pensare che quel che succede con la biblioteca sia in realtà la cartina di tornasole di una politica locale per la quale i giovani sono solo mangiapane a tradimento. Non vogliamo pensare che ogni volta che qualche personaggio in vista di questo territorio parla di giovani e futuro, distribuendo pacche sulle spalle e sorrisoni a 32 denti, stia in realtà dicendo una pessima bugia.
Così come non possiamo pensare tutte queste cose, non possiamo nemmeno cedere e tornare nell’invisibilità. In questo periodo si è parlato di tutto fuorchè di noi. Non ce la facciamo più. È più di un anno che il virus è purtroppo la normalità e non stiamo chiedendo a chi ci rappresenta nient’altro che la garanzia del diritto fondamentale per un giovane: il diritto allo studio.
E dunque torniamo in piazza. Il 27 maggio dalle ore 14.30 la Biblioteca Invisibile si materializzerà sul Lungomare prospiciente il Palazzo della Provincia. Le rivendicazioni sono una data vicina e certa di riapertura allo studio in loco della Biblioteca Provinciale, l’implementazione di un protocollo di sicurezza per impedire il contagio in Biblioteca, l’ampliamento degli orari di servizio della stessa (per quanto possibile). Questa volta, però, vogliamo aprirci a tutte le forze sane della Città. Siamo sicuri che vorranno unirsi a noi per leggere, studiare, manifestare. Che ci dimostrino coi fatti che Salerno ci tiene ai giovani, soprattutto mettendosi al loro fianco quando chiedono possibilità e diritti. Che ci dimostrino che i giovani sono davvero una priorità della Città e del territorio. Che prendano parte insieme a noi per sostenere null’altro che una battaglia di civiltà. Che ci facciano vedere che una comunità cittadina capace di tutelare e difendere i nostri diritti esiste già. Invitiamo dunque tutta la cittadinanza a stare in piazza con noi, condividere il nostro appello, aiutarci ad avere visibilità, costruire insieme le prossime tappe del percorso. Abbiamo bisogno di vicinanza, solidarietà, partecipazione. Chi sta con noi?”