Il 68,87 per cento dei pensionati campani percepisce un reddito inferiore ai 1000 euro mensili. La regione si colloca al dodicesimo posto per reddito medio annuo con 17.810 euro. Per quanto riguarda le aree metropolitane, Napoli ha un reddito medio di 21.668 euro, con una forbice che va dai 47.313 euro per le fasce più agiate ai 13.866 euro per le fasce più in difficoltà. L’aspettativa di vita in Campania è la più bassa del Paese: gli uomini vivono in media 78,4 anni, le donne 83,3. Entrambi gli indicatori ci pongono all’ultimo posto nella classifica nazionale. Una situazione aggravata anche da una cronica carenza di servizi sociali. Sono questi alcuni dati della ricerca realizzata dallo Spi Cgil Campania Napoli sulla condizione degli anziani e sulla situazione pensionistica regionale
Se si analizzano tutte le tipologie di pensioni, in Campania l’ammontare è pari a 1.804.796 e rappresentano l’8,6% rispetto al dato nazionale. Di questi, il 69,87% dei pensionati rientra nella fascia di coloro he ricevono fino a 999 euro (rispetto alla media nazionale pari al 60,1%). Il 10,17% si colloca, invece, nella fascia 1.000-1.499 euro (la media nazionale è del 14,41%). Il 7,83% riceve tra i 1.500 e i 1.999 euro di pensione (contro il 10,58% a livello nazionale). E, infine, il 12,7% dei pensionati rientra nella fascia di quelli che ricevono dai 2.000-3.000 euro in su (con una media nazionale che si attesta invece al 14,64%).
“Lo studio – spiega Franco Tavella, segretario generale Spi Cgil Campania – mette a confronto i dati campani con quelli nazionali e di altre regioni e territori che ha lo scopo non solo di fotografare la situazione in atto ma, anche e soprattutto, di allargare la discussione ed il confronto in sede politica ed istituzionale ai vari livelli sulla situazione strutturale dell’economia campana e sulla condizione socio-economica”.