A chi non piacerebbe poter fare un tuffo nel passato e vivere in un determinato periodo storico? Questo è uno di quei privilegi di cui godono gli attori che si trovano a vivere diverse vite in base ai personaggi da dover interpretare, ma capita anche a chi, nello svolgere la propria professione, si ritrova per caso catapultata tra gli anni settanta e ottanta. Il caso è quello della Professoressa Maria Rosa Petolicchio, il personaggio più cult del reality “Il Collegio“.
Il programma riunisce una ventina di adolescenti (di oggi), di età compresa tra i 13 e i 17 anni i quali vengono messi in un collegio in stile anni settanta/ottanta per conseguire il diploma di licenzia media di quell’epoca, il tutto avviene sconvolgendo completamente ogni aspetto della loro vita quotidiana uniformandolo a quel momento storico a 360 gradi. Sono infatti obbligati ad indossare delle uniformi, seguire le rigide regole imposte dalla struttura quali: divieto di utilizzare smartphone, prodotti di bellezza, elettrodomestici. Vengono sistemati in dormitori distinti, intraprendono un percorso accademico lungo un mese durante il quale sono tenuti a seguire delle lezioni ogni giorno e al termine del periodo di studio gli studenti devono sostenere un esame per la licenzia media simile a quello di quell’epoca.
La Professoressa Petolicchio, originaria di Pontecagnano Faiano, è ormai diventata icona e costante de Il Collegio. “Lessi per caso su una mail che Magnolia Produzioni Televisive stava cercando, su territorio nazionale, docenti di Matematica e Scienze e compilai il relativo modulo – racconta la prof – si parlava genericamente di eventuali collaborazioni con Rai Scuola. Era l’estate del 2016, a maggio 2017 fui contattata per un provino, incoraggiata da mio marito e dalle mie figlie, decisi di andare. Circa un mese dopo, Magnolia mi comunicò che la Rai mi aveva scelta ed entrai in Collegio per l’edizione 1961 nel Luglio 2017″.
Maria Rosa Petolicchio, classe 1965 vive a Pontecagnano Faiano fin dalla nascita; sposata dal 1988 con Sergio Mari con il quale ha due figlie: Nunzia ed Elena. Conclude il suo percorso di studi laureandosi all’Università degli Studi di Napoli “Federico II” in Scienze Biologiche. Si abilita all’esercizio della professione di Biologa lavorando poi per diversi studi di analisi ma nel 2001, avendo superato il relativo Concorso pubblico ordinario, si abilita all’insegnamento di Matematica e Scienze nella Scuola Secondaria di primo grado. Dal 1 settembre 2018 insegna presso la Scuola Media “Daniele Zoccola” di Pontecagnano S. Antonio.
Siamo soliti vederla nel programma ma siamo curiosi di sapere com’è la Prof. Petolicchio nella realtà: “Nella vita reale ho un bellissimo rapporto con i miei studenti perché basato sulla lealtà e sul reciproco rispetto. Sempre autorevole ma mai autoritaria, perchè quando ci sono buona educazione e buona volontà c’è tutto”.
Con i collegiali la situazione è ben diversa poichè non ha nessun rapporto con loro oltre quei momenti didattici previsti dal programma che vanno inoltre a modificare quello che è il suo metodo attuale sempre perchè il tutto deve adattarsi alla disciplina scolastica di quegli anni.
Ma cosa pensa dei collegiali?
Penso che sono uno spaccato della società attuale e dal canto mio, se non dovessi pensare di rapportarmi a loro come se stessimo davvero negli anni ’60, mi comporterei in maniera profondamente diversa con ciascuno di essi. Cercherei di intavolare un dialogo educativo facendo leva sulle loro intelligenze emotive per aprire con ciascuno un canale relazionale scambievole e sincero. Strano a dirsi ma, anche se me ne combinano di tutti i colori, i collegiali li ricordo tutti con una sorta di tenerezza ed indulgenza.
Secondo lei, la partecipazione al programma quanto è utile?
L’esperienza del collegio serve loro per capire che se ci sono delle regole queste vanno rispettate. Sicuramente è un’esperienza positiva sia per i ragazzi che per i docenti, in un’epoca dove il tutto e subito fa spesso da contraltare a buona educazione e rispetto…purtroppo!.
La Prof. Petolicchio di tutti i giorni è severa come quella de Il Collegio?
Dai miei alunni sono sempre aspettata con entusiasmo e piacere perché il nostro fare scuola è uno scambio reciproco. Io attingo dagli studenti, incoraggiandoli sempre e mortificandoli mai. Però lì non posso essere così, lì devo essere la Professoressa Petolicchio severa perché me ne fanno di tutti i colori. Nel programma mi sento una iena e me ne dispiace.
I suoi “veri” alunni, cosa pensano di tutto questo?
I miei alunni, quelli veri, sono molto contenti che io sia una prof.ssa a dir loro “famosa”, ma mal sopportano le continue e irrispettose mancanze di rispetto dei collegiali nei miei confronti.
Ma si aspettava tutto questo successo?
No, assolutamente. Non pensavo che intorno alla mia persona/personaggio, potesse nascere il grande interesse mediatico che mi si sta dimostrando. Dopo “Il Collegio 2” mi ritrovati ne “i nuovi mostri” di Striscia la Notizia e lì ebbi un moto di sorpresa.
Quando ha realizzato di essere diventata popolare in tutta Italia?
L’esplosione vera l’ho avuta con Il Collegio 3 durante il quale ho avuto la percezione che fosse esploso qualcosa perché sono esplosi i miei followers su Instagram.
Da quel momento la Prof. Petolicchio ha notato che veniva riconosciuta ovunque: in metropolitana, a passeggio, per strada o in aeroporto. Sempre sorridente si presta ad autografi e foto qualora le vengano chiesti. L’interesse verso il suo personaggio, da parte dei suoi seguaci, sta crescendo sempre di più. Il Collegio resta un esperimento sociale che punta il suo interesse sui ragazzi, sulle loro necessità facendogli capire qual è il proprio mondo.
La Prof non nasconde la difficoltà nel dover lasciare tutto per un mese (periodo durante il quale avvengono le riprese del reality), “quelle sono le mie ferie estive, le ferie dal mio lavoro ma io ci vado davvero con tanto piacere. Ho scoperto un nuovo mondo che mi è piaciuto!“.
“Per gentil cortesia” è la frase che è diventata virale all’interno del programma e non, quasi uno slogan del reality. Ci saluta con un grande consiglio ed insegnamento: “i ruoli non vanno mai confusi, né a scuola, né in famiglia, né in qualsiasi contesto. Le regole vanno date e gli adulti per primi devono non dimenticarsene a seconda delle eventualità: spesso rispettare le regole per farle rispettare è la cosa che torna più difficile…In altre parole, più coerenza e meno convenienza, ricordando sempre che se Verba Movent, Exempla Trahunt.