La Casa di Carta: l’ultimo atto della “rivoluzione”

A distanza di due mesi dall’ultimo episodio torna sugli schermi per l’ultima volta la Casa di Carta, che ha fatto discutere, e non poco, per il suo operato nel corso degli anni. In questi ultimi 5 episodi troviamo, come al solito, molta azione, che però viene accompagnata da una forte componente romantica.
Il personaggio che impariamo a conoscere meglio è quello del professore, che a differenza delle altre stagioni, vediamo entrare nel vivo dell’azione al di fuori della sua “tana”. Ci viene raccontata anche la sua storia, attraverso i flashback (che sono diventati un vero marchio di fabbrica della serie), ed il reale motivo per il quale lui è diventato un ladro. Lo si impara a conoscere soprattutto dal lato umano, vediamo un po’ più di Sergio e un po’ meno del professore.

Un altro personaggio, che non può passare in secondo piano, è quello del colonnello Tamayo (interpretato da Fernando Cayo), il cui ruolo è molto complesso da interpretare (come spiega lui stesso nel documentario della serie), cosa che lui riesce perfettamente a fare, grazie ad espressioni e ad una gestualità studiata nei minimi dettagli.


All’interno della serie, i due personaggi (ovvero quello del professore e quello di Tamayo) li vedremo fronteggiarsi spesso, fino ad arrivare ad una sorta di resa dei conti dove, per citare il professore: “O vinciamo entrambi o perdiamo entrambi”.


La serie appunto si conclude, con la vittoria da ambo le parti, con Tamayo riconosciuto come un “eroe” per aver salvato la Spagna dal collasso e la banda che riesce, tramite un accordo con il colonnello stesso, a scappare con il denaro. Il tutto si conclude, anche a detta degli autori, nell’unico modo possibile, con una sorta di lieto fine, il classico vissero tutti felici e contenti; iniziato tutto come un “atto rivoluzionario” e conclusosi con un “se non puoi batterli, unisciti a loro”.
Nel complesso la serie, che possa piacere o meno, attraverso problemi, situazioni amorose, amicizie e il fatto che più che una semplice banda, sia diventata una vera e propria famiglia, ha permesso ad ogni spettatore di immedesimarsi nella storia, che per quanto si voglia dire, è diventata un fenomeno a livello mondiale.

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