Si chiama “Interaction Room” ed è ispirata a una ricerca sviluppata presso il Royal College of Art di Londra. E’ il giovane collettivo di architetti SUBSTRATA (formato da Mariano Cuofano, Ettore avella, Yunes Cracas, Giulia Cerone), a proporre un’installazione immersiva all’interno della Chiesa del Monte dei Morti, più comunemente conosciuta come la “chiesa dei Morticelli”, nel cuore di Salerno, in largo Plebiscito, nella giornata di domenica 22 dicembre, a partire dalle ore 18,00. “Una stanza oscura, tre oggetti, un suono, una presenza”, così viene presentata l’opera che tratta dell’immateralità della stanza e della ricerca di nuovi scenari percettivi come metodo di composizione architettonica e conoscenza dell’ambiente urbano. L’Interaction Room, ospitata dal collettivo Blam, che da marzo del 2018 si impegna per il riuso adattivo di beni storici cittadini, si presenta come un volume cubico nero opaco. Entrandovi all’interno è possibile diventare protagonisti dell’esperienza. Abitata solo da tre oggetti che emettono specifici suoni, la stanza invita gli utenti a muoversi nella penombra. Una luce foca rende possibile la sola distinzione di sagome. L’idea è quella di collegare i suoni prodotti dai movimenti dei partecipanti a una specifica posizione nel piano, in modo che vi sia correlata una frequenza di suono. Ogni partecipante ha così modo di descrivere il proprio layout utilizzando oggetti presenti nello spazio. Sarà così possibile produrre uno spazio, totalmente generato della capacità spontanea di un individuo di percepire i fenomeni circostanti e non basato su logiche standardizzate. Un luogo “defamiliarizzante”, dove riscoprire la realtà facendo affidamento unicamente sulla propria capacità di sentire. Nel buio di un volume elementare si producono suoni scaturiti dai movimenti relazionati alla presenza dell’abitante. Interagendo con gesti semplici, intuitivi sarà possibile costruire la conoscenza della stanza, basata sul solo suono. “Interaction Room” si propone così di esplorare la fenomenologia delle percezioni e di indagare il comportamento delle persone, come metodo di composizione architettonica. Riconoscendo nella percezione umana il mezzo fondamentale per superare la fragilità della città moderna e dei nostri comportamenti all’interno dell’ambiente costruito.
“Tramite un sofisticato sistema di diffusione audio, sarà possibile diffondere il suono proveniente dall’Installazione attraverso gli stretti vicoli del centro storico in cui la chiesa dei Morticelli è immersa”, dichiara Mariano Cuofano, giovane architetto salernitano e autore della ricerca partorita al Royal College of Art di Londra. “La scenografa acustica e immateriale venutasi a creare spingerà i passanti, attirati dal suono di volume crescente, ad avvicinarsi verso il sito dell’Installazione, che sarà aperto al pubblico dall’esibizione live al sassofono di Michele Vassallo, prima dell’immersione verso una nuova conoscenza dell’ambiente urbano. Interaction Room è un’opportunità di poter vivere un’esperienza in un luogo prodotto dalla pura e singolare capacità percettiva di un abitante, un luogo dove un il suono, l’abitante e la stanza stessa coincidono e sono indissolubilmente legati fin quando sono compresenti”.