Luciano Tarullo pubblica il singolo “Insegnami a sorridere ancora” facente parte di un trittico di singoli che aprirà ad un prossimo album.
La pubblicazione avvenuta il 7 Gennaio, ha visto l’uscita in anteprima del videoclip il 24 Gennaio su TuttoRock.
“Insegnami a sorridere ancora” ti riporta a un cantautorato più classico: poetico, intimo, riflessivo. Questo brano che significato acquisisce in rapporto al tuo percorso musicale?
“Insegnami” apre le porte ad un nuovo percorso, che per me arriverà al culmine con l’uscita dell’album “Qualcosa di vero nel mondo”. Il titolo può essere considerato temerario, ma questa verità di cui parlo non è altro che una ricerca intima e profonda dentro me stesso. La verità si trova in ognuno di noi. Ognuno di noi è un “mondo”. Scavare dentro sé stessi e parlare di sé significa provare a parlare degli altri. Siamo tutti uguali, pensiamo le stesse cose; amiamo, ci arrabbiamo, ci allontaniamo dagli altri per poi comprendere che, invece, ne abbiamo assoluta necessità. Questa canzone parla proprio di questo, prendersi cura degli altri e lasciare che loro riescano a prendersi cura di noi. Credo che tutto l’album sia un lavoro più maturo e consapevole, se non altro perché ogni nuovo progetto artistico è accompagnato dalla mia voglia di crescita e miglioramento, in tutti gli aspetti che siano testuali, di concetto e di produzione.
Nel brano si ritrova il sentimento di una generazione disillusa e con un futuro segnato da un passato di rimorsi. Pensi che la situazione pandemica abbia amplificato questo malessere generazionale?
Mi fa estremamente piacere che la chiave autobiografica riesca a rivelare un sentimento generazionale, universale. Alla fine questo è il motivo principale che mi spinge ancora a mettere nero su bianco considerazioni ed emozioni. Il nostro malessere, quello della nostra generazione, è palese e nasconderlo non farebbe altro che amplificarlo. La pandemia ha sicuramente peggiorato la situazione, anche in termini di odio, ha accentuato le divisioni tra le persone. Credo che la gente si sia incattivita, dico questo con enorme dispiacere. Il compito che noi artisti abbiamo è quello di raccontare “l’oggi” ed è ciò che mi prefiggo di fare con questo nuovo disco. Ci proverò con delle canzoni che non si guarderanno indietro e non avranno la presunzione di mirare al futuro, ma che tentano di affrontare il vuoto che viviamo adesso.
Oltre alle odierne piattaforme digitali, hai dato la possibilità di poter scegliere anche il vinile per l’ascolto di questo tuo nuovo singolo. Qual è il motivo di questa scelta?
Prima di tutto volevo dare qualcosa di unico alle persone che mi sostengono da sempre.
Sono anni che il vinile è tornato alla ribalta, un po’ per moda, un po’ perché è ancora un supporto che offre una grande qualità sonora. Tutti i singoli che usciranno prima dell’album saranno pubblicati sul 45 giri, trenta copie per ogni singolo, quindi si tratta di edizioni ultra limitate. Le foto di copertina poi sono degli scatti originali di Nella Tarantino, una fotografa straordinaria, e queste immagini stampate danno ancora più valore al vinile, che diventa così un oggetto unico, un’opera nell’opera.
Sul lato B è presente la versione acustica della canzone, che è il provino registrato a casa subito dopo averla scritto e quindi prima che fosse prodotta. Un’esecuzione che si troverà solo ed esclusivamente sul disco.
Gian Luca Sapere
Il brano è stato registrato, mixato e masterizzato da Tonino Valletta presso il Tva Studio di Ascea Marina (SA).
Inoltre ha visto la partecipazione della Tp band formazione che accompagna da anni Luciano Tarullo, sia nelle sessioni in studio che dal vivo, composta da: Frank Cara (chitarra elettrica), Ivan Tornese (chitarra elettrica e cori), Roberto Guariglia (basso), Michelangelo Sarnicola (batteria) e Vincenzo Bilo (archi).