Dal giorno 5 Febbraio 2020, i due importanti siti archeologici cilentani di Paestum ed Elea-Velia, sono finalmente e ufficialmente accorpati in una gestione unitaria ed integrata, con autonomia amministrativa, sotto la direzione di Gabriel Zuchtriegel.
Lo ha disposto il ministro dei Beni e Attività Culturali, Dario Franceschini, nell’ambito della riorganizzazione del MiBACT a cui è seguito il visto della Corte dei Conti e il decreto firmato dal presidente del consiglio Conte e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale.
Questo progetto era stato giá da tempo auspicato per diversi motivi, sottolineati dal sindaco di Ascea, Pietro D’Angiolillo e da Alfonso Andria, Consigliere di Amministrazione del Parco Archeologico di Paestum, fautore del progetto già ai tempi in cui era Presidente della Provincia di Salerno: per prima cosa, entrambi i siti rientrano nel medesimo sito Unesco; Velia poi, oltre ad essere sito archeologico è stata culla della Scuola Eleatica del filosofo Parmenide e della Magna Grecia, cosa che potrebbe essere meglio valorizzata da una gestione unificata con Paestum, uno dei siti più visitati in Italia, il quale, associato alla peculiarità di Elea-Velia, determinerebbe a sua volta una maggiore attrattiva nella nostra provincia, rafforzando al contempo la gestione del proprio patrimonio e sperimentando una gestione integrata tra i siti sotto il già proprio direttore, Gabriel Zuchtrigel.
“Faremo tutto il possibile per trasformare la gestione autonoma per Elea-Velia e per tutto il territorio in un’opportunità -dichiara il direttore Zuchtrigel – consapevoli che ciò sarà possibile solo con il sostegno della comunità locale che è essenziale e nella quale speriamo”.
Emerge, dunque, la volontà di avviare un progetto che porti alla creazione di un Parco Archeologico del Cilento, riunendo la gestione dei siti di Paestum e Velia ed entrando in rete con il territorio, di cui è espressione e da cui trae linfa vitale. E proprio in quest’ottica che il giorno 7 Febbraio alle ore 16, presso l’Auditorium della Fondazione Alario, per Elea-Velia si è tenuto un appuntamento per scrivere insieme “Un progetto per Velia”, con la presenza anche del sindaco di Ascea Pietro D’Angiolillo, il quale ha parlato di “momento storico” nel vedersi accolta una richiesta già da tempo avanzata.
Zuchtrigel, presidente del Parco, dichiara come le iniziative da avviare dovranno puntare a migliorare la cura e la manutenzione del sito, nonché ad offrire un servizio di qualità ai visitatori, per cui il museo stesso non dovrà essere solo uno spazio espositivo e l’Acropoli, il teatro, il tempio dovranno diventare fruibili.
Disponibili a dare supporto ad un progetto di rilancio per Velia il presidente della Fondazione Alario, Marcello D’Aiuto; il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri; il presidente della comunità Montana Bussento, Lambro e Mingardo, Vincenzo Speranza.
“Se Velia funziona, tutto il territorio va bene“. Questo l’appello che viene lanciato agli amministratori locali e ai cittadini dall’Associazione Genius Loci Cilento. In una lettera aperta, il presidente dell’associazione, Giuseppe Di Vietri, evidenzia l’importanza della partecipazione e dell’interesse verso questo importante progetto: “le entusiastiche speranze riposte in tale nuovo assetto non debbono farci cadere nell’inganno di ritenere che questo accorpamento con Paestum possa cambiare le sorti di Elea-Velia con la bacchetta magica. Se non cambiamo noi, se non cambia l’ecosistema, a partire dai decisori pubblici che avranno l’onere principale di attivarsi e di attivare, ponendosi come creatori di contesto in un percorso di definizione strutturale degli assetti, degli obiettivi e degli strumenti attorno a prospettive d’area di lungo periodo”.
La lettera aperta è rivolta principalmente ai sindaci dei Comuni che nel 2016 sottoscrissero il “Protocollo di Intesa per la manutenzione ordinaria e al promozione dell’area archeologica di Velia nonché per la valorizzazione integrata delle risorse territoriali”.
Del resto, lo stesso Ambasciatore UNESCO, Francesco Caruso, ha più volte sottolineato come affinché la valorizzazione del patrimonio culturale e in particolare dei siti Unesco possa creare sviluppo, è necessaria una gestione integrata tra il sito e il territorio circostante.
Ci vorrà sicuramente tempo per veder concretizzati sul territorio gli effetti di questa nuova gestione, ma certamente l’unione gestionale dei due siti archeologici potrebbe creare un simbolo unitario e concreto che rappresenti le origini del pensiero e della civiltà occidentale, accrescendo le opportunità di scoperta e collaborazione con realtà affini.