“I Can’t Breathe”. Una frase che fa male come un cazzotto nello stomaco. E diventata involontariamente trend topic negli ultimi giorni, ma al contempo un motto, un grido di battaglia, un urlo di rabbia contro ogni forma di discriminazione. E’ la frase che ha pronunciato prima di morire George Floyd, l’afroamericano di Minneapolis ucciso il 25 maggio da un agente di polizia, e che ha scatenato anche spontanee e profonde proteste ideologiche da ogni parte del mondo. Un messaggio che giunge anche da Salerno, a oltre 8mila chilometri di distanza dalla cittadina a stelle e strisce. E’ la ZO Rugby Popolare Salerno a squarciare il buio della notte, e lo fa con una scritta che ha illuminato l’arenile di Santa Teresa, per esprimere forte la solidarietà da parte della squadra di rugby, che fa dell’inclusione sociale la sua principale missione, nei confronti di George Floyd, e di tutte le vittime di razzismo nel mondo.
“Una solidarietà collettiva e condivisa, suggellata da un applauso spontaneo partito dalle persone presenti sulla spiaggia di Santa Teresa, molte delle quali hanno contribuito alla realizzazione della scritta”, si legge nel post che accompagna la fotografia che immortala la scritta, scattata dall’alto e composta da tanti piccoli lumini che posti uno vicino all’altro compongono una scritta. Che fa male come un cazzotto nello stomaco, ma proprio per questo non può essere dimenticata. “I Can’t Breathe”.