Grassadonia, aggredita la figlia del tecnico del Pescara: gli ultras condanno il gesto e prendono le distanze

Un episodio che mina la marcia di avvicinamento alla partita che può valere la terza promozione in serie A. Nella serata di ieri, la figlia di Gianluca Grassadonia, tecnico salernitano e attualmente allenatore del Pescara, che proprio domani pomeriggio ospiterà la Salernitana all’Adriatico, è stata aggredita sotto casa da alcune persone che infangano il nome di un’intera tifoseria, di un’intera città, che sogna di vedere la Salernitana capace di scrivere la storia. Resta però il gesto vile, denunciato dalla stessa moglie del trainer cresciuto ed esploso da calciatore proprio con l’ippocampo sul petto, e già in passato vittima di alcune aggressioni ai suoi danni. Una ragazzina, però, non può e non deve avere nessuna responsabilità, nessuna colpa, nessun tipo di pressione, o peggio ancora, come raccontata da Annabella Castagna.

Dopo cinque giorni di minacce e insulti dirette alla nostra famiglia, la follia consumatasi questa sera è intollerabile. Nostra figlia, appena diciottenne, è stata minacciata e aggredita con spintoni e calci affinché il papà capisca….Tutto questo per una partita di calcio. Ci auguriamo che questi criminali, ben lontani dall’essere tifosi, vengano identificati al più presto, anche perché questa è la prima volta in cui il bersaglio della violenza è stato un componente della nostra famiglia. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno mostrato solidarietà in queste ore così tristi e concitate, ma ci sembra chiaro, ora più che mai, che la nostra vita continuerà lontano da Salerno.Ci auguriamo che civiltà e rispetto possano divenire prerogativa di tutti”.

E se già nella nottata di ieri la notizia ha scosso l’ambiente del tifo, sono arrivati subito messaggi di solidarietà da parte di ultras e componenti del tifo organizzato, che hanno voluto condannare seccamente il gesto, prendendo le distanze da una vile aggressione a una ragazza di 18 anni.

DIRETTIVO SALERNO:

Un punto per marcare la differenza.Parole, gesti, azioni devono trovare sempre la giusta via.Dalla viltà di quanto accaduto prendiamo le dovute distanze. Condanniamo senza mezzi termini un gesto vile che non rappresenta la cultura e il modo di fare della nostra tifoseria e del nostro modo di essere ultras. Solidarietà a Paola“.

DIRETTIVO ULTRAS:

“Apprendiamo da alcune testate giornalistiche e testimonianze di alcuni amici del grave episodio avvenuto alla figlia di Grassadonia, allenatore del Pescara da parte di alcuni ragazzi. Aggressioni verbali e minacciose inerenti alla prossima gara ad una ragazza che non ha colpe. Prendiamo le distanze da tali personaggi che non hanno nulla a che fare con il vero tifo salernitano. Da ultras ci sentiamo responsabili di dare insegnamento ai ragazzi in curva perché prima di tutto siamo uomini e padri. Questo schifo è solo frutto di cattivi esempi e sporca il nome di Salerno. Vergognatevi! Ci sentiamo di essere solidali, inoltrando un forte abbraccio a sua figlia Paola”.

ULTRAS CENTRO STORICO:

“Domani saremo all’ultimo atto di una stagione fantastica che ci sta permettendo di sognare. Qualcuno però non meriterebbe ciò. Qualcuno è venuto meno all’etica e ai valori che noi ULTRAS portiamo avanti con enormi sacrifici. Qualcuno in modo vile ha tentato di infangare quanto di buono fatto in questi anni. Qualcuno non merita di essere Salernitano. Qualcuno ha mancato di rispetto a chi come noi da sempre porta in alto il nome della città. L’euforia di questi giorni non deve portare a gesti che non rappresentano il nostro stile di vita. Essere Ultras non è questo. Poniamo le nostre scuse alla famiglia Grassadonia per l’accaduto”.

CENTRO COORDINAMENTO SALERNITANA CLUBS:

“Il Direttivo del CCSC e tutti i club affiliati, si dissociano dal grave gesto compiuto alla figlia dell’ allenatore del Pescara Grassadonia. Questi gesti non appartengono alla tifoseria della Salernitana. Queste persone vanno isolate in quanto danneggiano la reputazione della tifoseria Salernitana che sta vivendo con la consueta passione l’ attuale momento di grande soddisfazione per un traguardo alla portata di mano che non deve essere macchiato da gesti incivili. Solidarietà a Grassadonia vecchia gloria granata e sempre forza Granata”.

SALERNO CLUB 2010:

“Il Salerno Club 2010, nella persona del Presidente Salvatore Orilia e dei soci tutti, esprime piena e profonda solidarietà alla famiglia Grassadonia per il vile gesto compiuto da qualche sconsiderato che però non può e non deve essere identificato con la vera, passionale e civile tifoseria granata. A Paola Grassadonia simbolicamente inviamo un fascio di rose“.

Nella serata di ieri, quando iniziavano a trapelare le prime indiscrezioni, era stata anche la Salernitana a rompere il silenzio con un comunicato di condanna del gesto, una nota pubblicata sul sito web della società granata.

“L’U.S. Salernitana 1919 stigmatizza e condanna i comportamenti intimidatori ed offensivi messi in atto in queste ore da qualcuno nei confronti dei familiari dell’allenatore del Pescara Calcio, il signor Gianluca Grassadonia. Una partita di calcio, pur se importante e decisiva, resta tale e non può scatenare simili manifestazioni di violenza verbale. Tutto deve restare nell’ambito della vicenda sportiva e sul rettangolo di gioco. Purtroppo, questa è anche la conseguenza di un clima costruito ad arte per generare odio da personaggi di basso calibro che puntualmente pubblicano sul web false notizie. Ci risulta, infatti, da fonti certe che il signor Grassadonia nella sua conferenza stampa non abbia mai fatto alcun riferimento alla Salernitana né parlato della gara in programma lunedì. Purtroppo, mentre l’U.S. Salernitana 1919 compie il suo massimo sforzo per provare a raggiungere uno storico obiettivo e regalare un’immensa gioia ai suoi tifosi c’è ancora chi infanga il nome del club e della città con manovre subdole ispirate da interessi meramente personali”.

E anche il mondo della politica, non è rimasto indifferente all’accaduto, a partire da Angelo Caramanno, assessore allo sport del comune, e grande cuore granata.

“Noi siamo questi. Siamo la città che sa soffrire e gioire. Sa colorare e disegnare. Sa rendere unico l’impossibile. E che prende le distanze in maniera decisa da chi aggredisce una nostra figlia sol perché il papà allena la squadra che domani ci affronterà in una partita storica. Questi soggetti vanno emarginati, perché nulla hanno a che fare e con la tifoseria della Salernitana e con la città di Salerno. Il pallone resta pallone. Lo sport resta sport. E noi prendiamo le distanze da questi idioti che nulla hanno a che fare con SALERNO, i SALERNITANI, la SALERNITANA. NULLA. Solidarietà a Gianluca GRASSADONIA ed alla sua famiglia a titolo personale ed a nome dell’Amministrazione comunale di Salerno. Salerno nell’era del CO.VID 19 darà domani una prova ulteriore di grande civiltà, nel rispetto di quanto sta avvenendo e dei nostri fratelli che non ci sono più, anche a causa di questa maledetta pandemia. Noinonmolliamo”.

Una presa di distanza, netta, doverosa, che non è tardata ad arrivare e che deve condannare con forza un gesto codardo. Ché il pallone con schifezze del genere non c’entra proprio nulla…

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