L’escalation degli ultimi giorni ha preoccupato il governo, in primis il premier Giuseppe Conte che nella gestione di questa delicata fase ci sta mettendo la faccia. E’ lui a rivolgersi agli italiani a sera per presentare le misure varate dall’Esecutivo, per rassicurarli sulla fuoriuscita dall’incubo virale in cui è piombato il Paese. Chiama a raccolta i cittadini, li sprona a reagire, a conservare un’unità indispensabile per superare l’ostacolo. “Non è la prima volta che il nostro Paese si trova ad affrontare emergenze nazionali. Ma siamo un Paese forte, un Paese che non si arrende: è nel nostro DNA. Stiamo affrontando la sfida del Coronavirus. Una sfida che non ha colore politico, che va vinta con l’impegno di tutti: cittadini e Istituzioni, scienziati, medici, operatori sanitari, protezione civile, forze dell’ordine. L’Italia, tutta, è chiamata a fare la propria parte. Siamo sulla stessa barca. Chi è al timone ha il dovere di mantenere la rotta, di indicarla all’equipaggio”, è parte del vibrante discorso pronunciato da Conte. Che invoca una “terapia d’urto” per rianimare l’economia annunciando nuovi investimenti: “Appronteremo un piano straordinario di opere pubbliche, opere private, grandi, medie e piccole. Dobbiamo immettere nuova finanza nell’economia e realizzare le infrastrutture che servono. E per alcuni investimenti, valuteremo la possibilità di applicare il modello del Ponte Morandi. Ricordate Genova? Ecco questo modello ci insegna che quando il nostro Paese viene colpito, sa rialzarsi, sa fare squadra, sa tornare più forte di prima. Lo applicheremo ovunque sia possibile. Il “modello Genova” deve diventare il “modello Italia””.
Il virus è ancora in fase di espansione e non accenna a rallentare. La crescita dei contagi è stabile, la diffusione sul territorio nazionale più ampia di prima. Per alcuni esperti è necessario tenere duro per almeno una settimana, termine cruciale per capire il comportamento del coronavirus, per fare i conti e analizzare la tendenza. Anche per gli esperti è difficile stimare un rallentamento. Il Coronavirus è un nemico ancora sconosciuto sul lungo termine. In molti pronosticano però lo stop dei contagi con l’arrivo del caldo. In questa fase la parola d’ordine è contenimento. Prima di varare le nuove misure contenute nel decreto legge, il governo ha consultato ripetutamente il comitato scientifico dell’Istituto superiore di sanità, senza tuttavia ricevere ampie garanzie sull’efficacia delle misure approvate.
Ma le scelte si sono rivelate obbligate per contenere l’espansione del virus e per evitare il collasso del Sistema Sanitario Nazionale. Ora, finché i numeri sono bassi, il sistema sanitario nazionale può assistere efficacemente i contagiati. Ma in caso di crescita esponenziale, è evidente che non solo l’Italia ma nessun Paese al mondo potrebbe affrontare una simile situazione d’emergenza in termini di strutture, posti letto e risorse umane richieste.
Per questa ragione il Ministro della Salute Speranza ha dato immediato mandato nei giorni scorsi di aumentare del 50% la disponibilità nazionale delle unità di terapia intensiva e del 100% delle unità di terapia sub-intensiva.
Da qui, una serie di misure drastiche che inevitabilmente stravolgeranno la vita della popolazione per qualche tempo. E che segneranno, di fatto, uno spartiacque soprattutto nelle zone più colpite e nelle aree produttive. Nelle zone rosse sarà chiusura totale, altrove dal 15 marzo sono sospese le attività didattiche nelle scuole e nelle università, salvo quelle a distanza. E non si svolgeranno manifestazioni sportive con la presenza del pubblico, in modo da prevenire ulteriori occasioni di contagio.
Ecco alcune delle misure più rilevanti per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi del virus Covid-19:
- Sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli eventi sociali, in cui è coinvolto personale sanitario o personale incaricato dello svolgimento di servizi pubblici essenziali o di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica o congressuale;
- Sono sospese le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
- Sono sospesi altresì gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato; resta comunque consentito, nei comuni diversi da quelli di cui all’allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, e successive modificazioni, lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse, ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico; in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano. Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolte all’aperto ovvero all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono ammessi esclusivamente a condizione che sia possibile consentire il rispetto della raccomandazione di cui all’allegato 1, lettera d);
- Limitatamente al periodo intercorrente dal giorno successivo a quello di efficacia del presente decreto e fino al 15 marzo 2020, sono sospesi i servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master e università per anziani, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza; sono esclusi dalla sospensione i corsi post universitari connessi con l’esercizio di professioni sanitarie, ivi inclusi quelli per i medici in formazione specialistica, i corsi di formazione specifica in medicina generale, le attività dei tirocinanti delle professioni sanitarie, nonché le attività delle scuole dei ministeri dell’interno e della difesa;
- Sono sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado;
- I dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità;
- Nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, per tutta la durata della sospensione, le attività didattiche o curriculari possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; le Università e le Istituzioni, successivamente al ripristino dell’ordinaria funzionalità, assicurano, laddove ritenuto necessario ed in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative nonché di quelle curriculari ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico;
- A beneficio degli studenti ai quali non è consentita, per le esigenze connesse all’emergenza sanitaria di cui al presente decreto, la partecipazione alle attività didattiche o curriculari delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, tali attività possono essere svolte, ove possibile, con modalità a distanza, individuate dalle medesime Università e Istituzioni, avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità; le Università e le Istituzioni assicurano, laddove ritenuto necessario e in ogni caso individuandone le relative modalità, il recupero delle attività formative, nonché di quelle curriculari, ovvero di ogni altra prova o verifica, anche intermedia, che risultino funzionali al completamento del percorso didattico; le assenze maturate dagli studenti di cui alla presente lettera non sono computate ai fini della eventuale ammissione ad esami finali nonché ai fini delle relative valutazioni;
- E’ fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS), salve specifiche diverse indicazioni del personale sanitario preposto;
Nel decreto legge sono contenute anche alcune raccomandazioni di carattere igienico-sanitarie:
a) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;
b) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;
c) evitare abbracci e strette di mano;
d) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;
e) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie);
f) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
g) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;
h) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;
i) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;
l) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;
m) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.