Vivere sul territorio significa anche scoprire le mille sfaccettature dei collettivi, delle associazioni, dei gruppi d’azione e soprattutto vuol dire incontrare persone che lottano per i diritti dei più deboli, delle donne che non hanno voce e che nonostante l’epoca completamente diversa rispetto a quella degli anni ’70, vengono tutt’ora censurate perché propongono quelli che vengono considerati tabù.
È un mercoledì sera quando l’attivista Emilia Andreou del “Riff Raff” mi catapulta in un mondo articolato e complesso, costituito da donne che guerreggiano ogni giorno, in nome della sacrosanta libertà d’essere solo prime a se stesse.
A ridosso della giornata contro la violenza delle donne, s’intensifica la mission nei riguardi dell’universo femminile che vanta battaglie femministe e trans-femministe, di cui è fondamentale dibattere. Per sensibilizzare la cittadinanza salernitana, lo spazio sociale autogestito di Salerno “Riff Raff” sarà promotore questa sera alle 19:30 della presentazione del libro “Donne, razza e classe” di Angela Davis.
“Riff Raff” è una realtà locale ben radicata sul nostro territorio, sempre vicina alle battaglie spinose. È proprio qui, tra l’altro, che in passato ha preso piede la campagna del Collettivo transfemminista “Autoderminiamoci” di Salerno che ha portato alla luce diverse ed ampollose questioni, legate per lo più alla salute riproduttiva delle donne e dei soggetti LGBTQI, alle pratiche riguardo l’interruzione di gravidanza ed alle possibili malattie sessualmente trasmissibili. Un progetto molto esigente che ha espresso il proprio punto di vista, attraverso la stesura di un vademecum dal titolo “Guida a contraccezione IVG e accesso agli ormoni per persone trans”, contenente la mappatura delle farmacie obiettrici di Salerno e provincia che si sono rifiutate di distribuire contraccettivi d’emergenza, come la pillola del giorno dopo e dei cinque giorni, entrambe attualmente acquistabili senza la prescrizione medica, esclusivamente a seguito della maggiore età.
L’obiettivo è quello di fortificare la sensibilità di quegli obiettori presenti negli ospedali pubblici e all’interno delle farmacie che si rifiutano di elargire i contraccettivi. A tal riguardo, e a onor del vero, di recente è intervenuta anche la “Fofi” (Federazione degli Ordini dei Farmacisti) che ha più volte ribadito il necessario bisogno di attenersi scrupolosamente alle modalità di dispensazione previste dalla legge. All’interno della guida, si discute anche di metodi contraccettivi affidabili e non, delle varie fasi dell’IGV, della legislazione sui diritti LGBT, della discriminazione e del bullismo omotransfobico.
Tematiche sempre attuali, senza tempo e che verranno rielaborate in una chiave di lettura diversa, durante la presentazione del già citato libro cult sul femminismo di Angela Davis, testo pioniere del femminismo odierno.
Angela Davis, attivista del movimento afroamericano statunitense, militante del partito comunista degli Stati Uniti d’America, è stata una dei membri più dinamici delle “Black Panther”. Contro lo sfruttamento, in quanto radice dell’oppressione, combatte tutt’oggi, senza se e senza ma, ogni tipo di razzismo e sessismo, perché come rivendica nel suo libro, “sessismo e razzismo coincidono perfettamente”. Scritto in carcere nel 1971 e pubblicato solo nel 1981, il saggio è tra i più ambiti riguardo la questione delle ribellioni delle donne nere contro la schiavitù. Mette in risalto episodi raccapriccianti della storia degli Stati Uniti che, attraverso i mass media, ha sempre fomentato falsi miti, come quello dello “stupratore nero” o della superiorità della “razza bianca”. Il messaggio principale della Davis, è quello di abbandonare l’idea di un soggetto “donna” omogeneo perché è fondamentale tenere in considerazione la stratificazione e le svariate storie delle donne o delle persone chiamate in causa: “qualsiasi tentativo di liberazione deve essere intersezionale, come si dice nel gergo femminista” -aggiunge Emilia Andreou.
Un saggio che ritorna sempre in auge e che è stato ripubblicato nel 2018 dalla casa editrice Alegre, grazie soprattutto alla co-traduzione di Alberto Prunetti e Marie Moïse, dottoranda di Filosofia politica all’Università di Padova, nonché preziosissima ospite d’eccezione della serata. L’evento sarà presentato da Federica Di Martino ed oltre al dibattito incentrato sul femminismo contemporaneo e sulle sue mille sfaccettature, si discuterà anche di cittadinanza, grazie alla partecipazione di un’attivista di “Italiani senza cittadinanza”, movimento che da anni si batte per i nativi italiani e non, residenti nel nostro paese, ma considerati però dalla legge n. 91 del 1992, cittadini stranieri.
Per concludere la serata, sarà organizzata una cena sociale a cura di “FuoriMercato” Salerno, rete urbana e rurale sia per italiani che per migranti, nata grazie all’incontro della fabbrica recuperata “RiMaflow” di Trezzano s/N e “SOS Rosarno”, al fine di promuovere la distribuzione diretta di prodotti agricoli, tra le diverse realtà urbane e rurali, in nome dello scambio e del mutuo soccorso.
Inoltre, durante la serata, sarà possibile ordinare le “Ceste di Natale femministe” che contengono le auto produzioni alimentari delle “Cuoche Combattenti di Palermo”, la Kollontaj vodka antisessista, un manufatto artigianale della sartoria di “Lucha y Siesta di Roma” che la sindaca Virginia Raggi intima di voler chiudere. Lo spazio romano da anni combatte con veemenza, la tutela dei diritti delle donne in difficoltà, accogliendole e difendendole.
Il 5% del ricavato di ogni cesta andrà alla Cassa di mutuo soccorso FuoriMercato, che sostiene le realtà di mutualismo per tutto il resto dell’anno.
“Con l’esacerbazione del razzismo attuale, e con tutte le vicissitudini legate ad un’Europa che sta vivendo tantissimi fenomeni di migrazioni, questi temi si ripropongono di nuovo. Stessa situazione per le donne succubi della razzializzazione o per altri soggetti in minoranza” -conclude Emilia Andreou.