“Ciao, sono Serena Pia Pagano, 25enne di Santa Tecla in provincia di Salerno, mi sono trasferita nel 2015 a Milano per inseguire il mio sogno: fare la ballerina, ma non avevo calcolato la pandemia“.
Un paio di righe di una breve presentazione bastano per far comprendere quanti sogni si sono infranti con l’emergenza sanitaria Covid-19 che ha raso al suolo tutte le aspettative di chi credeva in un futuro che stava provando a costruire. Una pandemia che ha messo in ginocchio tutti, anche e soprattutto una città come Milano e tutti coloro che, come Serena, ci avevano investito.
Quando tutto stava andando finalmente per il meglio, Serena ha dovuto accantonare di nuovo quella che è la sua passione di vita che stava pian piano trasformando in un vero e proprio lavoro. La sua è appunto una passione che coltiva dall’età di 5 anni quando, dice, “il mio pediatra consiglia a mia madre di iscrivermi a danza per provare a curare il mio piede piatto, ma il piede piatto è stato soltanto una scusa”.
Dopo aver conseguito il diploma di danza presso una scuola privata nel salernitano, decide di entrare in un contesto a lei sconosciuto: un’accademia di danza. “Non conoscevo quell’ambito perché da noi giù non esiste questa realtà. Ho scelto il MAS (Music, Art & Show: un gradissimo centro dello spettacolo) di Milano e posso dire di non aver mai visto una struttura così bella se non nei miei sogni”. Il passo più difficile è stato sicuramente quello di dover comunicare ai genitori la scelta di voler andare via. “Tutti e due sono sempre stati miei fan ma papà si è mostrato più preoccupato per il mio futuro, perché si trattava del campo artistico” e infatti “il primo settore in lockdown? Il mondo dello spettacolo!” dice Serena.
“È difficile mettersi in gioco ogni secondo della vita e il Coronavirus è stata la ciliegina sulla torta” dice, i sacrifici sono stati e sono davvero tanti, non è di certo sempre facile. “Non sono una di quelle persone che dice voglio fare solo la ballerina anche perché Milano non te lo permette, mi impegno con dei lavoretti perché con la danza non sempre puoi pagare l’affitto ma la mia priorità è sempre lei – continua- Il mio sogno è quello di ampliare sempre più il mio bagaglio, voglio sempre creare cose nuove“. Ed è così che da un anno e mezzo per lei c’è un nuovo progetto “in ballo” dal nome: NUANCES, un gruppo di amiche/ballerine che collaborano.
Montano coreografie, lavorano e si allenano per inviare curriculum; il gruppo, composto da Giada Ascani, Giulia Troisi, Lyudmyla Shulha e Serena Pia Pagano nasce dalla voglia di rivalsa contro tutti quei “no” che ognuna di loro si sentiva dire all’ultimo step delle audizioni. “Per questo abbiamo deciso di unire le forze, siamo tutte diverse, sia per fisicità che per lo stile di danza ma con la stessa passione e grinta, e da qui la scelta del nome NUANCES (in francese vuol dire sfumature)” racconta orgogliosa Serena. Con la nascita di questo gruppo si è aperto davanti a loro un mondo fatto di possibilità ed esperienze quali: “l’apertura della Milano Fashion Week, Striscia la notizia ci ha scelte per una puntata, abbiamo creato un flashmob per Movitra Spectacles Vision Ottica, abbiamo ballato e recitato per vari cortometraggi tra cui NABA Accademia di Delle Arti, siamo state scelte per l’Opening season dell’Alcatraz e per il flashmob di Philadelphia e tanto altro ancora tra cui l’audizione di Chanel in cui alcune di noi sono arrivate nelle ultime 8 su 500”. Tutte esperienze che in questo momento non vedono luce e sono in stand-by.
“Tutti i miei progetti, tutti i miei lavori, la Prima della Compagnia di Breath’in, gli eventi con le Nuances…tutto svanito! Gli artisti? Ricchi d’animo poveri di tasca” afferma Serena. “Come al solito noi siamo l’ultima ruota del carro e fa male. Io ho studiato, ho sacrificato tutto per poi non avere un minimo d’aiuto o di comprensione! Siamo stati i primi a rinunciare al nostro bellissimo lavoro; ma come sarebbe la nostra vita senza arte, musica e danza? Vuota! Per questo noi Nuances non ci siamo mai fermate (come tutti gli artisti) neanche in quarantena. Nel nostro piccolo abbiamo creato progetti, per allietare un po’ le giornate dei nostri amici sui social, partecipato a dirette con artisti e a progetti come #MUOVILCOOL (in collaborazione con Ecorisparmiare) dove ogni pillola creata da noi era collegata ad una donazione per gli ospedali d’Italia“.
Sudare per raggiungere gli obbiettivi è per Serena quasi un comandamento, soprattutto nell’epoca attuale nella quale emergere non sempre è facile ma la tenacia è sicuramente un aspetto importante. “Io non rinuncio a fare la ballerina – dice la giovane ballerina – La mia vita si è bloccata il 24 febbraio 2020, e pensare che doveva essere il mio anno eppure è arrivato l’ultimo giorno di lavoro e le ultime prove“. Tutto si ferma proprio nel momento in cui la sua vita stava prendendo a 360° la piega della “vita da ballerina” senza doversi dedicare anche ad altro.
“Per fortuna Milano è una grande metropoli, Milano ci ha dato tanto e ci sta dando altrettanto; è una città che ti chiede tanto ma che offre tanto! Per questo noi Nuances siamo pronte a tornare sul campo il prima possibile. Non disprezzerò mai la mia terra, sono solo dispiaciuta perché restandoci sarei rimasta intrappolata. Giù abbiamo delle eccellenze, ed è straziante non sfruttarle. Non ho alternativa, quello che faccio qui, giù non esiste. Ci sono delle piccole realtà che fortunatamente ancora qualcuno porta avanti – continua – la differenza c’è ed è abissale. Quando sono giù e dico di essere una ballerina mi chiedono quale sia il mio lavoro REALMENTE. Non avrò studiato ingegneria ma ho studiato danza, quello che voglio fare!”
E poi conclude Serena: “Restare sola in un piccolo monolocale di Milano per quasi tre mesi non è stato facile, sono speranzosa verso la fase 2 anche se per ora purtroppo è ancora tutto fermo nel mio settore e sarà ancora più difficile poi ricominciare. In questo periodo la cosa più importante è stata capire quanto sono importanti i legami e le piccole cose che ogni giorno ci dimentichiamo. Ricordiamoci degli affetti, degli amori e del tempo perso che non tornerà più. Godetevi la vita attimo per attimo… godete dei vostri sogni!”