Al via i lavori di abbattimento dell’ex azienda leader nel settore della produzione tessile Marzotto. Da qualche giorno, infatti, sono in azione le gru che demoliranno la struttura. Nonostante la diffida protocollata a giugno scorso dal consigliere di “Salerno di tutti” Gianpaolo Lambiase che, in uno stralcio della sua lettera, scriveva queste parole al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli:
“Signor Sindaco come è a Sua conoscenza, giovedì 20 giugno scorso è stato portato all’attenzione della Commissione Urbanistica Comunale il progetto relativo al Comparto prevalentemente residenziale CR_30 area ex-Marzotto, che prevede la realizzazione di tre “grattacieli” di oltre 50 metri di altezza per un totale di 200 nuovi alloggi. Sebbene siano emerse perplessità in Commissione, probabilmente la proposta progettuale sarà portata all’approvazione della Giunta Comunale per il rilascio del Permesso a Costruire. Per non creare danni irreparabili, bisognerebbe responsabilmente bloccare la cementificazione indiscriminata del territorio consentita dal Piano Urbanistico Comunale, poiché si registra a Salerno un costante decremento della popolazione e sono ormai disponibili migliaia di abitazioni vuote e/o in vendita. Sono necessarie nuove scelte di pianificazione, che puntino al recupero, più che all’espansione edilizia!”
Nuove scelte di pianificazione che possano puntare al recupero delle migliaia di abitazioni vuote disponibili su tutto il territorio salernitano, piuttosto che ad un’espansione edilizia e una “cementificazione indiscriminata” di cui Salerno non ha bisogno. Questo era quello che chiedeva alle istituzioni salernitane il consigliere Lambiase, interpretando la volontà di molti cittadini.
Ad ottobre ci occupammo della questione ex Marzotto, raccontando la storia dell’opificio di via Generale Clark, in un mix di vicende: dalla piena partecipazione al miracolo economico – la Marzotto contava oltre 1200 dipendenti che hanno prodotto capi di abbigliamento di qualità fino al 1983 – ai molti operai che, durante quegli anni, hanno contratto patologie tumorali a causa dell’amianto e che ancora oggi non hanno ricevuto adeguata giustizia.
Oggi sono partiti i lavori che porteranno – dopo l’abbattimento della fabbrica – alla realizzazione di tre palazzi – realizzati dalla S.r.l. “Iniziative immobiliari” di Rainone e Postiglione – di 18 piani l’uno. In tutto: un edificio commerciale, un ristorante e tre edifici residenziali per 50 metri di altezza complessivi.
Si riaccende, dunque, la polemica di mesi fa, rimasta implacata per tutto questo tempo e che accusa, ancora una volta, il comune di Salerno di una cementificazione selvaggia e immotivata, a discapito di spazi verdi di cui Salerno avrebbe davvero bisogno.