Come si resta a casa se non si ha una casa in cui restare? Parte tutto da questo interrogativo. E i ragazzi de La Brigata – Unità di strada lo sanno bene, in queste settimane di emergenza, ma lo sapevano bene anche prima. Sì, perché è da un bel po’ che i volontari de La Brigata si occupano di prestare assistenza ai senzatetto di Salerno, scendendo in strada di sabato sera e portando cibo, assistenza e una parola di conforto a chi ne ha bisogno. E di cibo, assistenza e di una parola di conforto, in questi giorni, c’è chi ne ha bisogno ancor più di altri.
“Dall’inizio di questa situazione – ha detto Matteo Zagaria, volontario dell’associazione – abbiamo spinto per sapere come varia la situazione dei senzatetto in relazione all’assistenza da prestargli. Fin da subito c’è stata una buona comunicazione tra le associazioni, una vera e propria sinergia grazie alla quale abbiamo potuto fare pressione sul comune, in particolare sulle Politiche Sociali, per sapere come procedere”.
Con l’Ordinanza numero 13 – quella con le ulteriori disposizioni del Presidente della Regione Campania per la prevenzione e la gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 – si è dato via libera, anche se “in maniera molto vaga”, come dice Zagaria, all’assistenza in strada.
“Abbiamo mandato una comunicazione al Prefetto della nostra attività – ha continuato il giovane volontario salernitano – segnalando 8 nomi tra i nostri volontari (8 persone per ogni associazione) che avrebbero prestato servizio in strada. Ovviamente, utilizziamo tutte le precauzioni”.
Fin dal principio c’è stata “un’ambiguità istituzionale” attraverso la quale i volontari salernitani hanno dovuto muoversi. In linea con le mancanze nazionali e regionali: “la Protezione Civile che avrebbe dovuto fornirci i presidi medico-sanitari e gli strumenti per la prevenzione, oggi ancora non ci ha fornito nulla – racconta Zagaria – l’ordine non è arrivato e noi ci siamo mossi con mezzi autonomi”.
Il primo sabato della quarantena passato in strada – lo scorso, il 14 marzo – è già andato e ce ne saranno altri. Il riassunto dell’esperienza è raccontato sulla pagina Facebook de La Brigata – Unità di strada e dal post pubblicato dai ragazzi si legge così:
“Tutta l’Italia in questo momento storico sta conoscendo, forse realmente, il significato del termine sacrificio. Il sacrificio per noi stessi e per chi ci è intorno. Forse non ne siamo ancora consapevoli ma quello che stiamo facendo è un gesto di grandissimo altruismo. Un gesto per il prossimo. Per chi verrà dopo, per i più piccoli, per i più anziani, per i più deboli. Anche noi con la nostra Brigata abbiamo scelto di continuare a fornire assistenza ai nostri amici e alle nostre amiche, ai più deboli, i più esposti, chi una casa non ce l’ha per restare in sicurezza. Non ci siamo fermati perché non potevamo. Abbiamo scelto questo perché abbiamo scelto di avere una bellissima responsabilità. Abbiamo scelto di avere un bellissimo sorriso di riconoscenza. Abbiamo scelto di fare anche noi la nostra parte in questa guerra e, nel nostro piccolo, cercare di vincere una battaglia. Lo abbiamo fatto, ieri, nel primo sabato del nostro servizio durante la quarantena, in sicurezza e con tutte le autorizzazioni necessarie; lo abbiamo fatto coordinandoci tra di noi e con le organizzazioni presenti sul territorio. Oggi come ieri e come domani, il nostro pensiero sarà rivolto a chi viene spesso dimenticato, perché nessuno si salva da solo”.