Amministrare e amministratori.
Ecco due parole di cui tanto si sente la mancanza nel dibattito, specialmente in questi giorni. Nomi e cognomi scorrono a carrellate come i prodotti della lista della spesa, passati sul laser della cassa al supermercato.
Ma chi ci sta amministrando o chi sta davvero pensando a farlo?
Un po’ come come chiedersi: “c’è qualcuno che sta guidando il pullman su cui siamo tutti? Se c’è, sta tenendo gli occhi aperti e le mani sul volante, o si trucca nello specchietto retrovisore dei social network”?
ELEZIONI: UN POSSIBILE DISASTRO
Abbiamo sentito evocare le elezioni fino alla nausea, specialmente da alcuni partiti politici. Ma cosa significherebbe andare a votare adesso?
Le elezioni avvengono almeno 60 giorni dopo lo scioglimento delle Camere, come cita l’articolo 61 della Costituzione italiana. Questo significherebbe 2 mesi interi di stallo.
Tantissimi sicuramente avranno l’obiezione già pronta, in quanto lo stesso articolo prevede che <<Finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti>>.
QUALCUNO DIMENTICA LA CAMPAGNA ELETTORALE
Bene, le “vecchie Camere” continuano a funzionare per continuare ad amministrare regolarmente. Una favola bellissima da raccontare, se non fosse che in questo lieto fine non c’è “e vissero tutti felici e contenti”, bensì “iniziamo tutti ad attaccarci a vicenda”.
Il Testo unico delle leggi recanti norme per l’elezioni delle Camere (il dPR 361/1957) all’art.11 stabilisce la durata massima di 45 giorni di campagna elettorale prima delle votazioni. Una scadenza che viene puntualmente e incredibilmente rispettata. Non si perde nemmeno un’ora di campagna elettorale.
FACCIAMO GIUSTO DUE CONTI?
Quindi dei 60 giorni in cui le Camere “dovrebbero continuare a funzionare regolarmente”, QUARANTACINQUE giorni sarebbero impiegati per la campagna elettorale. Questo significa che decine di parlamentari (volendo essere ottimisti) trascorreranno ore, giorni, settimane, in televisioni, radio, redazioni, piazze e strade a gridare “votate per me”. Dopo il giorno delle votazioni e quello degli scrutini (generalmente altri quattro), sempre secondo la legge, trascorrono altri 20 giorni dall’insediamento del nuovo governo. Totale? Se la matematica non è un’opinione, sono in tutto almeno 69 giorni, quasi 2 mesi e mezzo, cioè 10 settimane di fermo totale. Beh al massimo restano quei 15 giorni prima della campagna in cui tutti i parlamentari non penseranno nemmeno un secondo alle elezioni, per legiferare e lavorare assiduamente.
RECOVERY PLAN: UN MARE DI MILIARDI A SCADENZA
Intanto il 10 novembre 2020 il Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE (Italia inclusa ovviamente), hanno raggiunto l’accordo per il più grande piano di finanziamento mai varato usando il budget dell’Unione, per un valore totale di 1,8 trilioni di euro (cioè 1.800 miliardi di euro).
Quello che chiamiamo erroneamente e semplicemente Recovery Plan sono due piani di finanziamenti pluriennali (il NextGenerationEU e il Multiannual financial framework – MFF abbraviato). Il primo piano a breve termine è quello del NextGenerationEU: 750 miliardi di finanziamenti da investire in ricerca, digitalizzazione, sanità, innovazione e soprattutto riqualificazione energetica e ambientale. Un’occasione immensa per tantissime aziende anche italiane di poter ripensare ai propri settori di business (alcuni dei quali messi disastrosamente in ginocchio dalla pandemia da Covid) o per nascere da zero.
Ma l’accordo contiene una chiara tabella di marcia verso nuove risorse proprie, il che aiuterebbe rimborsare il prestito sotto NextGenerationEU. Un esempio pratico è adeguamento delle frontiere del carbone e prelievo digitale: da proporre entro giugno 2021, in vista della loro introduzione entro il 1 gennaio 2023. O ancora i 44,724 miliardi a fondo perduto riconosciuti all’Italia (cioè da NON restituire), riferiti a impegni per progetti 2021-2022. Insomma, le lancette scorrono.
SETTEMBRE 2020: MEMORIA CORTA
Il 1 Giugno 2021 è dietro l’angolo, praticamente fra meno di QUATTRO MESI, 120 giorni. Se uno più uno fa sempre due, e se tutti siamo d’accordo sui conti di matematica elementare fatti qualche riga più su, vuol dire 120 giorni, 70 dei quali dedicati alle tanto gridate e rivendicate elezioni.
Qualcuno penserà che per il bene supremo del paese, si tratterebbe di un caso eccezionale in cui quasi nessuno penserebbe poco o nulla alla campagna elettorale.
Il 20 e 21 settembre 2020 ci sono state le elezioni regionali in Campania, Liguria, Puglia e Veneto, nel pieno tra la prima e quella che sarebbe stata la seconda ondata da Covid-19. Una seconda ondata che sembra essere completamente scomparsa dal mese di giugno, dalle agende politiche e mediatiche. Così, ad ottobre, dopo 206 giorni (più di 6 mesi, ben 29 settimane), siamo balzati all’indietro al 9 marzo 2020, quando non si sapeva nulla, con ospedali e pronto soccorso al collasso, servizi ambulatoriali sospesi, reparti chiusi, migliaia di pazienti e cittadini abbandonati rispetto al proprio diritto alla cura sanitaria, nuovi lockdown, chiusure e relativi fallimenti di migliaia di micro-imprese e non.
“PDiota, Grillino, Renziano”. “Sei solo un Draghetto servo del potere, erano meglio le elezioni”… commenterà qualcuno.
Come sempre, ad ognuno di noi l’ardua sentenza. Buona ri-lettura e riflessioni alle nostre menti aperte.
Marco Giordano
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FONTI:
<< Sito ufficiale della Commissione Europea >> – https://ec.europa.eu/info/strategy/recovery-plan-europe_en
<< Documento scaricato dal sito ufficiale della Commissione Europea >> – “EU’S NEXT LONG-TERM BUDGET & NextGenerationEU: KEY FACTS AND FIGURES” (il prossimo bilancio a lungo termine dell’ue & NextGenerationEU: fatti e cifre principali) – https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/about_the_european_commission/eu_budget/mff_factsheet_agreement_en_web_20.11.pdf
<< Conclusioni del Consiglio Europeo 10 – 11 dicembre 2020 >> – Documento scaricato dal sito ufficiale del Consiglio Europeo – https://www.consilium.europa.eu/it/press/press-releases/2020/12/11/european-council-conclusions-10-11-december-2020/
<< Domande e risposte sul nuovo QFP (Quadro Finanziario Pluriennale) europeo >> – 27 maggio 2020 – https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/qanda_20_935